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L’Astensione USA sul Cessate il Fuoco di Gaza Solleva Dubbi e Critiche

25 Mar 2024 - Mondo

L'astensione degli USA al voto per il cessate il fuoco a Gaza getta ombre sul loro ruolo di mediatore per la pace, sollevando interrogativi sulla loro reale volontà di porre fine al conflitto o di perpetuare uno stato di tensione per interessi non dichiarati

L’Astensione USA sul Cessate il Fuoco di Gaza Solleva Dubbi e Critiche

In un momento sostanziale per la pace a Gaza, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha finalmente trovato un accordo per un cessate il fuoco durante il sacro mese del Ramadan, in un tentativo di porre fine alle sofferenze di una popolazione intrappolata nel conflitto. Eppure, nel bel mezzo di questo slancio internazionale verso la riconciliazione, gli Stati Uniti hanno scelto di astenersi, una mossa che solleva dubbi sull’impegno dell’America a favorire una soluzione pacifica e mette in luce la sua ambigua posizione geopolitica.

Il Teatro dell’Astensione Americana

Nonostante il chiaro segnale di unità mostrato dai 14 voti a favore, l’astensione degli USA alla risoluzione rappresenta un atto di distacco che sfiora l’indifferenza. John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, ha tentato di giustificare questa scelta, sostenendo che l’astensione “non cambia la nostra politica”, come se l’inazione potesse essere interpretata come una forma di politica estera costruttiva. Questo tentativo di bilanciare gli interessi nazionali con le aspettative internazionali ha tradito un evidente tentennamento degli Stati Uniti nel prendere una posizione decisa a favore della pace.

La Risposta di Netanyahu: Uno Schiaffo in Faccia

La decisione del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di annullare la partenza per Washington di una delegazione israeliana è stata una risposta diretta e sprezzante all’astensione americana, evidenziando ulteriormente come questa mossa abbia minato la credibilità degli USA come mediatore imparziale. Netanyahu ha etichettato l’astensione come “un passo indietro chiaro”, una critica che non solo sottolinea la frattura nelle relazioni israelo-americane ma anche la percezione di un sostegno vacillante da parte dell’alleato storico di Israele.

Le Parole Vuote di Guterres e Thomas-Greenfield

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, e l’ambasciatrice americana all’ONU, Linda Thomas-Greenfield, hanno espresso parole di speranza e appelli all’azione che, alla luce dell’astensione americana, suonano incredibilmente vuote. Chiedere a Hamas di liberare gli ostaggi senza offrire un sostegno concreto alla risoluzione approvata sembra un tentativo patetico di salvare la faccia di fronte a una comunità internazionale sempre più scettica.

Un Cessate il Fuoco Ostacolato dall’Indecisione Americana

Mentre la risoluzione del Consiglio di Sicurezza segna un passo importante verso la fine delle ostilità, l’astensione degli Stati Uniti lancia un’ombra cupa su questo processo. La mancanza di un sostegno americano inequivocabile al cessate il fuoco non solo delegittima gli sforzi di pace ma alimenta ulteriormente le tensioni in una regione già devastata dal conflitto. La domanda che ora si pone è chiara: gli Stati Uniti stanno davvero cercando la pace, o stanno giocando un doppio gioco, in cui le parole di sostegno si scontrano con azioni che dicono il contrario?

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