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Mario Draghi chiede una rivoluzione strategica per rafforzare l’UE contro le sfide globali

16 Apr 2024 - Europa

Alla Conferenza di alto livello a Le Hulpe, Mario Draghi ha delineato la necessità urgente di un profondo cambiamento strutturale per l'Europa, proponendo una serie di riforme per affrontare le crescenti sfide poste da potenze come Cina e Stati Uniti e ridurre la dipendenza esterna.

Mario Draghi chiede una rivoluzione strategica per rafforzare l’UE contro le sfide globali

Draghi sottolinea la necessità di cambiamenti radicali per l’Europa al Convegno di Le Hulpe

Durante la recente Conferenza di alto livello sul pilastro europeo dei diritti sociali a Le Hulpe, vicino Bruxelles, l’ex presidente della BCE e ex premier italiano Mario Draghi ha lanciato un appello per un urgente e radicale cambiamento nella struttura e nella strategia dell’Unione Europea. Draghi ha evidenziato come l’UE sia stata sorprendentemente superata da altre regioni del mondo che non solo violano le regole internazionali stabilite ma aspirano anche a mantenere l’Europa in uno stato di dipendenza.

La sfida di Cina e Stati Uniti alla supremazia industriale europea

Draghi ha criticato la mancanza di un accordo industriale europeo che risponda efficacemente alle sfide poste dalla Cina e dagli Stati Uniti. Ha descritto come la Cina stia cercando di dominare completamente la catena di approvvigionamento per le tecnologie verdi e avanzate, assicurandosi l’accesso a risorse cruciali e creando un eccesso di capacità produttiva che rischia di minare le industrie europee. Allo stesso modo, gli Stati Uniti stanno attuando una politica industriale aggressiva per attrarre investimenti manifatturieri di alto valore all’interno dei propri confini, utilizzando al contempo misure protezionistiche per escludere i concorrenti europei.

Investimenti insufficienti e vulnerabilità delle industrie tradizionali

Secondo l’ex capo della BCE, l’Europa sta investendo significativamente meno in tecnologie avanzate e digitali rispetto ai suoi rivali internazionali, rimanendo indietro anche nella difesa e nella presenza globale nel settore tecnologico. Inoltre, ha evidenziato la vulnerabilità delle industrie europee tradizionali, particolarmente quelle ad alta intensità energetica, che sono penalizzate da costi energetici superiori, minori sussidi e un onere normativo maggiore rispetto ad altre regioni del mondo.

La necessità di una strategia per risorse e input essenziali

Draghi ha espresso la necessità di una strategia europea per garantire l’accesso a risorse essenziali senza accrescere la dipendenza esterna. Ha messo in evidenza l’importanza di un’agenda climatica ambiziosa e di obiettivi significativi per i veicoli elettrici, sottolineando che questi sforzi devono essere accompagnati da un piano solido per proteggere e rendere sicure le catene di approvvigionamento, dai minerali critici alle infrastrutture di ricarica.

Proposte per un’Europa adatta ai tempi moderni

L’analisi di Draghi si conclude con la constatazione che le strutture attuali dell’UE sono inadeguate e superate, essendo state concepite per un mondo che non esiste più. Ha proposto un’UE rinnovata, capace di affrontare i cambiamenti globali con strumenti politici nuovi e più efficaci. Nel suo rapporto, suggerisce la realizzazione di una trasformazione complessiva dell’economia europea, con un focus su sistemi energetici indipendenti e decarbonizzati, un sistema di difesa integrato e un rafforzamento del settore manifatturiero nei campi più innovativi.

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