Approvazione del Decreto Legge sulla Coesione e Misure Fiscali per le Famiglie
30 Apr 2024 - Italia
Con il nuovo decreto, significativi cambiamenti nella gestione dei fondi di coesione e iniziative di sostegno diretto ai lavoratori a basso reddito.
Contenuti del Decreto sulla Coesione
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri propone una ristrutturazione delle Politiche di coesione, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa dei fondi sia europei che nazionali. Il ministro Raffaele Fitto ha evidenziato che le misure adottate mirano a superare le criticità rilevate nei report europei, che segnalavano un uso quasi nullo delle risorse disponibili per il periodo 2021-2027. Il decreto prevede l’attivazione di 43 miliardi di euro di fondi europei, integrati da ulteriori risorse nazionali per un totale di 75 miliardi di euro. La nuova strategia è incentrata sull’integrazione e complementarità tra i diversi fondi (coesione, Fsc e Pnrr), garantendo un utilizzo più coordinato e strategico delle risorse disponibili.
Iniziativa Fiscale del Viceministro Leo
Il viceministro Maurizio Leo ha presentato le novità fiscali correlate al decreto, concentrando l’attenzione sul supporto alle famiglie italiane attraverso una misura temporanea di sostegno economico. Nel 2025, sarà erogato un bonus di 100 euro ai lavoratori dipendenti con redditi complessivi non superiori a 28.000 euro, inclusi quelli appartenenti a famiglie monogenitoriali o con figli a carico. Questo provvedimento rappresenta il primo passo verso l’obiettivo di una completa detassazione delle tredicesime mensilità. Leo ha sottolineato l’importanza di mantenere un bilancio equilibrato, pur offrendo sostegno, per non compromettere la stabilità dei conti pubblici e per mantenere la fiducia dei mercati finanziari.
Effetti del Decreto su Fondi e Coesione, Segnala Fitto
Il Ministro Fitto ha approfondito gli effetti attesi dal decreto sulla gestione dei fondi di coesione, evidenziando che il provvedimento non solo risolverà le inefficienze preesistenti ma creerà anche una base per un uso più efficace e strategico delle risorse. Questa riforma è vista come essenziale per garantire che i fondi disponibili siano spesi in modo ottimale, contribuendo significativamente allo sviluppo economico delle aree più bisognose dell’Italia e promuovendo una crescita più uniforme a livello nazionale.