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Germania Frena sull’Uso degli Asset Russi Congelati per l’Ucraina

23 Mag 2024 - Mondo

Berlino esprime preoccupazioni legali e timori di ritorsioni economiche da parte di Mosca, creando divisioni all'interno del G7. La Francia cerca una posizione condivisa mentre Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Giappone appoggiano la proposta. Italia in posizione di mediazione.

Germania Frena sull’Uso degli Asset Russi Congelati per l’Ucraina

La Germania ha espresso riserve riguardo alla proposta degli Stati Uniti di utilizzare tutti i 300 miliardi di dollari degli asset russi congelati in Occidente per sostenere l’Ucraina. Un portavoce del ministro dell’Economia, Christian Lindner, ha dichiarato che il governo tedesco sta partecipando attivamente alle discussioni per trovare la soluzione migliore. “È fondamentale assicurare la certezza del diritto”, ha sottolineato il portavoce, in vista dell’incontro del G7 finanziario previsto per venerdì e sabato a Stresa.

Il Modello Europeo per l’Ucraina

L’Unione Europea ha già fatto un passo avanti in questa direzione, adottando un meccanismo per utilizzare i profitti imprevisti degli asset russi congelati a favore dell’Ucraina. Questo modello ha il vantaggio di poter generare miliardi di euro per la ricostruzione del paese. Tuttavia, i beni della banca centrale russa non vengono toccati, come specificato dal portavoce, nel rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale, compresa l’immunità dello Stato.

Preoccupazioni di Berlino

Berlino teme che la confisca dei beni della banca centrale russa, congelati per tre quarti in Europa, possa configurarsi come una violazione del diritto internazionale. Inoltre, c’è il rischio di ritorsioni da parte di Mosca contro le aziende tedesche. Un esempio di tale vendetta è stato il trasferimento delle attività di Bosch in Russia a Gazprom Housing, seguito dalla stessa sorte per l’italiana Ariston.

Divisioni all’Interno del G7

La posizione della Germania crea una spaccatura all’interno del G7. La Francia cerca una posizione condivisa, allineata con quella dell’UE. La proposta degli Stati Uniti è supportata da Gran Bretagna, Canada e Giappone. L’Italia, attuale presidente del G7, attraverso il ministro Giancarlo Giorgetti, ha espresso il desiderio di assumere un ruolo di ‘mediatore onesto’. Gli Stati Uniti, con il segretario al Tesoro Janet Yellen, spingono per una posizione comune del G7 Finanze, per poi ottenere un via libera al G7 dei leader a metà giugno, a Villa Egnazia in Puglia, sotto la presidenza del premier Giorgia Meloni.

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