Iran: Solo Sei Candidati Ammessi alle Elezioni Presidenziali! Cinque su Sei Sono Conservatori. Ecco Chi Sono
9 Giu 2024 - Medio Oriente
Cinque conservatori e un solo riformista autorizzati a correre per le presidenziali del 28 giugno. Esclusi ancora una volta Ahmadinejad e Larijani.
Il Ministero dell’Interno di Teheran ha confermato che il Consiglio dei Guardiani ha approvato sei candidati per le elezioni presidenziali del 28 giugno in Iran. Tra i candidati approvati, cinque sono di orientamento conservatore o ultraconservatore, mentre solo uno rappresenta il fronte riformista.
I Nomi dei Candidati
I candidati ammessi sono Said Jalili, Mohammed Baqher Qalibaf, Masoud Pezeshkian, Mustafa Purmohamadi, Alireza Zakani e AmirHussein Qazizadeh Hashemi. Noti esclusi dalle candidature sono l’ex presidente Mahmud Ahmadinejad e l’ex presidente del Parlamento Ali Larijani.
Il Ruolo del Consiglio dei Guardiani
Il Consiglio dei Guardiani della Costituzione, dominato dai conservatori e non eletto, è responsabile della supervisione delle elezioni. Su ottanta aspiranti candidati, solo sei sono stati selezionati per partecipare alla corsa presidenziale.
Il Candidato Riformista
Tra i sei candidati, l’unico riformista è Masoud Pezeshkian, attuale deputato di Tabriz ed ex ministro della Salute. Gli altri candidati includono Mohammad-Bagher Qalibaf, presidente del Parlamento; Alireza Zakani, sindaco di Teheran; Said Jalili, ex negoziatore sul nucleare; Amir Hossein Ghazizadeh Hashemi, capo della Fondazione dei Martiri; e Mostafa Purmohammadi, ex ministro dell’Interno.
Esclusioni Importanti
Mahmud Ahmadinejad, già presidente conservatore, è stato escluso nuovamente dopo essere stato scartato anche nelle elezioni del 2017 e del 2021. Anche Ali Larijani, considerato un moderato, non è stato ammesso.
Contesto Elettorale
Nel 2021, Ebrahim Raisi vinse al primo turno grazie all’esclusione di tutti i candidati riformisti e moderati. Su 592 aspiranti, solo sette furono autorizzati a correre. In quell’elezione, il tasso di affluenza fu del 49%, il più basso dalla rivoluzione islamica del 1979.