Netanyahu a Washington: Trionfi retorici e tragedie nascoste dietro l’alleanza con gli USA
25 Lug 2024 - USA
Il premier israeliano celebra l'amicizia con gli Stati Uniti, ma la realtà sul campo racconta una storia di devastazione e sofferenza a Gaza.
Un discorso accolto con entusiasmo, ma quali verità nasconde?
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato accolto con un lungo applauso al Congresso degli Stati Uniti, dove ha ribadito la forte alleanza tra Israele e America. “Non siamo di fronte ad uno scontro tra civiltà, ma tra barbarie e civiltà”, ha affermato, dipingendo un quadro in bianco e nero della situazione attuale. Tuttavia, questa retorica nasconde una realtà ben più complessa e oscura.
Una retorica di alleanza e sicurezza
Netanyahu ha ringraziato gli Stati Uniti per il loro sostegno, sottolineando l’importanza della loro collaborazione per difendere la “civiltà comune”. Ha anche lodato i successi nella liberazione degli ostaggi, evidenziando il ritorno a casa di 135 persone, tra cui Noah Agarmani, presente alla galleria con sua moglie Sarah. Ma dietro queste dichiarazioni di trionfo e solidarietà, si celano le ombre di un conflitto sanguinoso.
La tragedia di Gaza
Netanyahu ha accusato Hamas di usare i civili palestinesi come scudi umani, una strategia volta a infangare Israele agli occhi del mondo. Tuttavia, questa affermazione distoglie l’attenzione dalle pesanti responsabilità di Israele nelle devastazioni a Gaza. Le operazioni militari israeliane hanno causato migliaia di morti tra i civili palestinesi, inclusi bambini, e hanno distrutto infrastrutture vitali, portando a una crisi umanitaria senza precedenti.
Il costo umano della guerra
La guerra contro Hamas è stata giustificata come una necessità per la sicurezza di Israele, ma il prezzo pagato dalla popolazione di Gaza è stato altissimo. Mentre Netanyahu promette una Gaza smilitarizzata e de-radicalizzata, la realtà è che le continue violenze non fanno che alimentare l’odio e la disperazione, rendendo sempre più difficile una vera pace duratura.
Il silenzio dell’Occidente
Nonostante i numerosi appelli internazionali per un cessate il fuoco, Netanyahu ha ribadito che la guerra continuerà fino alla completa distruzione delle capacità militari di Hamas. Questo rifiuto di considerare alternative diplomatiche è stato accolto con preoccupazione anche tra alcuni membri del Congresso, che hanno scelto di boicottare il discorso del premier israeliano.
Tra retorica e realtà
Il discorso di Netanyahu a Washington è stato un’abile esercizio di retorica, mirato a rafforzare il sostegno degli Stati Uniti. Tuttavia, dietro le parole di amicizia e sicurezza si nasconde la cruda realtà di un conflitto che continua a infliggere sofferenze indicibili alla popolazione civile di Gaza. È essenziale che la comunità internazionale guardi oltre la superficie delle dichiarazioni ufficiali e lavori per una soluzione che ponga fine alla violenza e garantisca un futuro di pace per tutti.