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Hacker iraniani violano la campagna di Trump: rubati documenti interni su JD Vance

11 Ago 2024 - USA

La campagna elettorale di Donald Trump accusa l'Iran di un grave attacco informatico che ha compromesso le comunicazioni interne, inclusi documenti sul candidato alla vice presidenza. L'incidente solleva preoccupazioni sulla sicurezza delle elezioni del 2024.

Hacker iraniani violano la campagna di Trump: rubati documenti interni su JD Vance

La campagna di Trump denuncia un grave attacco informatico

La campagna elettorale di Donald Trump ha recentemente denunciato un grave attacco informatico che ha compromesso alcune delle sue comunicazioni interne, inclusi documenti sensibili riguardanti il candidato alla vice presidenza, James David Vance. Questo incidente, rivelato dopo che Politico ha iniziato a ricevere e-mail anonime contenenti documenti interni alla campagna, rappresenta una seria minaccia alla sicurezza del processo elettorale del 2024.

Il coinvolgimento dell’Iran

Secondo quanto dichiarato dal portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, il sospetto principale ricade su hacker iraniani legati al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC). Questo sospetto è corroborato da un recente rapporto di Microsoft, che ha evidenziato come a giugno 2024 un alto funzionario della campagna presidenziale sia stato bersaglio di un attacco di spear phishing orchestrato dall’Iran. Sebbene Microsoft non abbia confermato pubblicamente quale campagna sia stata colpita, le tempistiche coincidono con la scelta del candidato alla vice presidenza di Trump, alimentando i sospetti che il bersaglio fosse proprio la campagna repubblicana.

Implicazioni strategiche e reazioni

Questo attacco informatico solleva seri interrogativi sulle vulnerabilità delle campagne elettorali negli Stati Uniti, particolarmente in un contesto in cui le relazioni tra Washington e Teheran sono estremamente tese. Durante il suo primo mandato, Trump ha adottato una linea dura contro l’Iran, ritirandosi dall’accordo sul nucleare e ordinando l’uccisione del generale Qassem Soleimani. Queste azioni hanno alimentato l’ostilità iraniana, che ora potrebbe cercare di influenzare il risultato elettorale attraverso operazioni cibernetiche.

Il governo iraniano ha negato qualsiasi coinvolgimento, respingendo le accuse come infondate. Tuttavia, la campagna di Trump ha avvertito che qualsiasi media che diffonda i documenti rubati sta indirettamente servendo gli interessi degli avversari dell’America, complicando ulteriormente una situazione già tesa.

Questa vicenda evidenzia la crescente importanza della sicurezza informatica nelle campagne elettorali e il ruolo che attori statali stranieri possono giocare nel cercare di influenzare i risultati elettorali negli Stati Uniti​

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