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UE finanzia workshop per drag queen minorenni, FdI: “Stop follie gender!”

28 Ago 2024 - Europa

Scoppia la polemica sul progetto 'Dragtivism Jr' finanziato dall'Unione Europea. Fratelli d'Italia e Lega all'attacco: "Basta indottrinamento ideologico con soldi pubblici".

UE finanzia workshop per drag queen minorenni, FdI: “Stop follie gender!”

Unione Europea e Dragtivism Jr: un uso distorto dei fondi pubblici?

La decisione dell’Unione Europea di finanziare il progetto “Dragtivism Jr” ha suscitato un’onda di indignazione e protesta, particolarmente dalla destra italiana rappresentata da Fratelli d’Italia (FdI). Questo workshop di dieci giorni, rivolto a ragazzi tra i 14 e i 17 anni, ha come obiettivo quello di insegnare loro come vestirsi da drag queen, esplorare la storia queer e comprendere le tematiche LGBTQ+. Tuttavia, la scelta di destinare fondi pubblici europei a un progetto del genere è stata interpretata come un vero e proprio abuso di potere da parte delle istituzioni di Bruxelles, che sembrano più interessate a promuovere una determinata ideologia che a rispettare la volontà dei cittadini europei e dei loro rappresentanti democratici.

Un progetto ideologico mascherato da inclusività

Fratelli d’Italia non ha usato mezzi termini nel definire questo progetto come una “pericolosa forma di indottrinamento ideologico”. L’eurodeputato di FdI, Paolo Inselvini, ha dichiarato che il programma non solo espone i minori a contenuti fortemente controversi senza il consenso dei genitori, ma rischia anche di destabilizzare il loro sviluppo psicologico in una fase della vita estremamente delicata. Inselvini e altri parlamentari di FdI hanno presentato un’interrogazione alla Commissione Europea, chiedendo di interrompere immediatamente il progetto e di fermare l’utilizzo di fondi pubblici per iniziative che propagandano una specifica agenda politica e culturale.

La reazione della società civile: una condanna unanime

Le critiche non sono arrivate solo dalla politica. Associazioni come CitizenGo hanno lanciato petizioni per chiedere la sospensione del progetto, descrivendolo come un “lavaggio del cervello” dei minori, mirato a imporre l’ideologia LGBTQ+ nei contesti più conservatori d’Europa. Secondo CitizenGo, l’obiettivo di questi workshop non è l’inclusione, ma piuttosto l’indottrinamento dei giovani a diventare attivisti di una “lobby LGBT pericolosa”. Le immagini e i video di un recente spettacolo finale, in cui minori si esibivano in performance sessualizzate, hanno alimentato ulteriormente la rabbia e lo sdegno pubblico.

Un uso distorto dei fondi europei: FdI e Lega si mobilitano

FdI e Lega hanno alzato il tono delle critiche, accusando l’Unione Europea di usare i fondi pubblici per progetti che non riflettono i valori dei cittadini europei. “È inaccettabile che l’Europa utilizzi le tasse dei contribuenti per finanziare attività che promuovono una specifica agenda ideologica”, ha dichiarato Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega, che ha definito il progetto come “una forma di manipolazione sociale travestita da inclusività”. Anche Fratelli d’Italia, nella voce di Carlo Fidanza, ha sottolineato l’assenza di trasparenza e di rispetto per i valori tradizionali, chiedendo che i fondi dell’Erasmus+ vengano destinati a iniziative che promuovano la cultura e l’educazione tradizionale, piuttosto che all’ideologia gender.

Un attacco all’identità culturale europea

L’iniziativa “Dragtivism Jr” rappresenta, secondo i critici, un attacco diretto all’identità culturale europea, un tentativo di forzare un cambiamento sociale attraverso il finanziamento di progetti che non godono del consenso della maggioranza dei cittadini europei. La controversia ha messo in luce le profonde divisioni all’interno dell’Unione Europea e la crescente frustrazione tra quei cittadini che vedono nei programmi di Bruxelles una minaccia ai valori tradizionali e al concetto stesso di sovranità culturale e nazionale.

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