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Putin visita la Mongolia sfidando il mandato di arresto Internazionale

2 Set 2024 - Mondo

Il presidente russo Vladimir Putin si reca in Mongolia, sfidando il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale. Le autorità mongole, legate a Mosca per motivi economici e strategici, scelgono il silenzio, sottolineando il declino dell'influenza occidentale in alcune regioni del mondo.

Putin visita la Mongolia sfidando il mandato di arresto Internazionale

Vladimir Putin, il Presidente della Federazione Russa, ha intrapreso un viaggio ufficiale in Mongolia, un paese membro della Corte Penale Internazionale (ICC), che aveva emesso un mandato di arresto contro di lui nel marzo 2023 per crimini di guerra in Ucraina. Questo viaggio ha sollevato numerosi interrogativi e acceso il dibattito internazionale, poiché la Mongolia, in quanto firmataria dello Statuto di Roma, teoricamente dovrebbe arrestare Putin e consegnarlo alla giustizia internazionale.

Un Silenzio Calcolato dalle Autorità Mongole

Nonostante la pressione esercitata da varie nazioni e organizzazioni internazionali, le autorità mongole hanno scelto di non intervenire contro Putin. Questa decisione sembra essere motivata da considerazioni di interesse nazionale piuttosto che da obblighi internazionali. La Mongolia dipende pesantemente dalla Russia per il suo approvvigionamento energetico e ha stretti legami economici con Mosca, specialmente nel settore minerario e dei combustibili fossili.

Il silenzio delle autorità mongole può essere interpretato come un segnale che l’influenza dell’Occidente, in particolare degli Stati Uniti, non ha lo stesso impatto in alcune parti del mondo. In un contesto geopolitico sempre più multipolare, molti paesi sono disposti a sfidare le aspettative dell’ordine internazionale per proteggere i propri interessi vitali. Questo comportamento evidenzia come, in alcune regioni, il potere e le sanzioni occidentali non incutano più la stessa paura di una volta.

Le Relazioni Strategiche e l’Energia come Fattore Chiave

La visita di Putin in Mongolia non è solo un gesto simbolico ma rappresenta anche un passo strategico verso il rafforzamento delle relazioni bilaterali. La Mongolia, situata tra due potenze come la Russia e la Cina, si trova in una posizione delicata e deve bilanciare attentamente le sue relazioni internazionali. La sua economia dipende fortemente dalle esportazioni di materie prime, e la Russia fornisce la maggior parte del petrolio necessario per l’industria mongola. In questo contesto, arrestare Putin significherebbe mettere a rischio la sicurezza energetica del paese, un rischio che Ulaanbaatar non può permettersi di correre.

Inoltre, il progetto del gasdotto “Power of Siberia 2”, che dovrebbe passare attraverso la Mongolia per collegare la Russia alla Cina, è un ulteriore incentivo per il governo mongolo a mantenere buone relazioni con Mosca. La realizzazione di questo progetto potrebbe portare significativi benefici economici a lungo termine per la Mongolia, rafforzando la sua posizione come crocevia energetico nella regione.

Un Mondo in Cambiamento

L’atteggiamento della Mongolia nei confronti del mandato di arresto della ICC contro Putin riflette una tendenza più ampia in cui alcuni stati scelgono di anteporre la loro sovranità e interessi nazionali agli obblighi internazionali. Mentre le potenze occidentali continuano a fare pressione per un ordine mondiale basato su regole, molti paesi sembrano ora più disposti a resistere a queste pressioni, privilegiando relazioni bilaterali e interessi strategici.

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