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Piantedosi Avverte per il 7 ottobre: “No a celebrazioni di eccidi”

13 Set 2024 - Italia

Il ministro dell'Interno chiarisce che il diritto di manifestare sarà rispettato, ma non saranno tollerati eventi che glorificano atti di violenza, in particolare l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

Piantedosi Avverte per il 7 ottobre: “No a celebrazioni di eccidi”

Le dichiarazioni di Piantedosi sulle manifestazioni del 7 ottobre: un delicato equilibrio tra sicurezza e libertà di espressione

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto il 13 settembre 2024 ad Avellino, ha commentato le manifestazioni previste per il prossimo 7 ottobre, anniversario dell’attacco di Hamas a Israele del 2023. Piantedosi ha ribadito che, sebbene il diritto alla libertà di espressione sia garantito, verranno posti limiti chiari per impedire qualsiasi forma di celebrazione di atti di violenza o terrorismo. Il ministro ha sottolineato che eventi con connotazioni violente o di apologia del terrorismo non saranno consentiti, distinguendo nettamente tra critica legittima e glorificazione della violenza.

Il confine tra espressione e celebrazione della violenza

Piantedosi ha spiegato che l’Italia ha sempre favorito la libertà di manifestare, anche in situazioni delicate come quella israelo-palestinese, ma che in questo caso specifico saranno adottate misure precauzionali. Manifestazioni che celebrano apertamente atti di violenza, come l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, non potranno essere autorizzate. Le autorità stanno valutando attentamente i permessi richiesti per garantire che le proteste rispettino i limiti imposti dalla legge, nel rispetto della sicurezza pubblica.

Motivazioni di ordine pubblico

Secondo il ministro, il diritto alla libertà di espressione può essere limitato quando rappresenta una minaccia all’ordine pubblico. Piantedosi ha chiarito che eventi volti a celebrare violenze come l’attacco del 7 ottobre verranno bloccati per evitare pericoli concreti alla sicurezza. Questa posizione è dettata dalla necessità di proteggere la coesione sociale e l’ordine nelle città italiane. Tuttavia, il governo garantirà comunque lo spazio per esprimere critiche legittime senza permettere però manifestazioni che inneggiano al terrorismo.

Una gestione attenta e coordinata

Le autorità locali e centrali dovranno lavorare in sinergia per assicurare che il 7 ottobre non diventi un giorno di tensioni nelle piazze italiane. Considerata la carica simbolica di questa data, il rischio è che alcune manifestazioni pro Palestina possano degenerare, celebrando episodi di violenza come quelli dell’anno precedente. La priorità del governo sarà dunque quella di mantenere un equilibrio tra il diritto di manifestare e la sicurezza pubblica, agendo con fermezza contro chi promuove la violenza.

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