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Macron gioca la carta destra: Barnier al via con il nuovo Governo

22 Set 2024 - Europa

Per mantenere il potere, Macron spinge a destra e nomina Michel Barnier primo ministro, cercando l'appoggio dei conservatori e marginalizzando la sinistra.

Macron gioca la carta destra: Barnier al via con il nuovo Governo

Il nuovo governo Barnier: Macron vira a destra, forzato dalla vittoria del Rassemblement National

L’insediamento del governo guidato da Michel Barnier segna un importante punto di svolta nella politica francese, con Emmanuel Macron costretto a virare verso un orientamento più conservatore. La formazione di questo nuovo esecutivo è stata una conseguenza diretta dell’esito incerto delle elezioni parlamentari di luglio, dove il Rassemblement National (RN), guidato da Jordan Bardella, ha ottenuto una significativa vittoria, posizionandosi come principale forza di opposizione contro una coalizione di sinistra incapace di formare una maggioranza concreta.

Barnier, ex negoziatore della Brexit e noto per le sue posizioni conservatrici, ha assunto l’incarico di Primo Ministro in un contesto di forte tensione politica. Macron, dopo aver visto fallire la possibilità di un governo di sinistra, ha optato per un’alleanza tra i suoi fedeli macronisti, i repubblicani conservatori e alcune forze centriste. Tuttavia, questa mossa è stata vista da molti come un tentativo di sopravvivenza politica più che una scelta volontaria. Bardella ha criticato aspramente la composizione del nuovo esecutivo, definendolo un “ritorno al macronismo” senza alcuna prospettiva per il futuro.

I nuovi ministri: un gabinetto con forte inclinazione conservatrice

Il governo Barnier si distingue per la nomina di figure chiave con un chiaro orientamento conservatore. Tra i principali ministri spicca Bruno Retailleau, scelto per il Ministero degli Interni. Retailleau, esponente del partito repubblicano (LR), è conosciuto per le sue posizioni particolarmente rigide su immigrazione e sicurezza, il che ha creato tensioni anche tra i sostenitori centristi di Macron. Un altro nome di rilievo è quello di Antoine Armand, appena trentatreenne, nominato Ministro delle Finanze. Già presidente della Commissione Affari Economici, Armand è ora chiamato a risanare il bilancio nazionale, operazione che richiederà tagli e riforme significative.

Tra le poche eccezioni al prevalente orientamento conservatore, troviamo la nomina di Didier Migaud al Ministero della Giustizia, uno dei pochi esponenti di sinistra in questo esecutivo. Tuttavia, il resto della squadra ministeriale rispecchia chiaramente la necessità di Macron di garantire l’appoggio della destra parlamentare per assicurare la sopravvivenza del governo.

Le reazioni di Jordan Bardella e Jean-Luc Mélenchon

Le reazioni al nuovo governo non si sono fatte attendere, con Jordan Bardella e Jean-Luc Mélenchon in prima linea nelle critiche. Jordan Bardella, leader del Rassemblement National, ha definito il governo Barnier un “ritorno al macronismo” privo di futuro, ribadendo che l’esecutivo non rappresenta il cambiamento richiesto dai cittadini e segnalando l’insoddisfazione del RN per la mancata inclusione di esponenti del loro movimento. Bardella ha inoltre sottolineato come la scelta di Macron sia stata un’ulteriore dimostrazione della sua incapacità di ascoltare le richieste del popolo, evidenziando le divisioni interne al governo.

Dal lato opposto dello spettro politico, Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise, ha bollato il nuovo esecutivo come “un governo dei perdenti delle elezioni”, dichiarando che il popolo francese dovrebbe “sbarazzarsi” di questo governo il prima possibile. Mélenchon ha promesso di intensificare la pressione popolare contro Barnier e ha invitato la sinistra a unirsi per bloccare le politiche di destra che verranno proposte.

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