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Morto a Gaza Aziz Salha, il linciatore di Ramallah

4 Ott 2024 - Medio Oriente

Ucciso durante un attacco aereo israeliano a Gaza l'uomo diventato simbolo della violenza della Seconda Intifada nel 2000.

Morto a Gaza Aziz Salha, il linciatore di Ramallah

Il linciaggio di Ramallah e l’immagine di Aziz Salha

Aziz Salha è tristemente noto per il suo coinvolgimento nel “linciaggio di Ramallah” durante la Seconda Intifada, il 12 ottobre 2000. In quella giornata, due riservisti israeliani, Vadim Norzhich e Yosef “Yossi” Avrahami, si trovarono accidentalmente a entrare a Ramallah, dove furono arrestati dalla polizia palestinese. Tuttavia, una folla infuriata prese d’assalto la stazione di polizia e uccise brutalmente i due soldati. Salha, uno degli aggressori, fu immortalato mentre mostrava le mani insanguinate dalla finestra della stazione, scatenando il giubilo della folla sottostante. Questa immagine divenne uno dei simboli più cruenti della Seconda Intifada e scosse profondamente l’opinione pubblica israeliana.

Impatto sul processo di pace israelo-palestinese

L’episodio contribuì ad aumentare la sfiducia verso la leadership palestinese e verso il processo di pace. Salha venne arrestato nel 2001, condannato all’ergastolo per l’omicidio dei due soldati e successivamente rilasciato nel 2011 nell’ambito di uno scambio di prigionieri per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit.

La morte di Aziz Salha nel conflitto a Gaza

Recentemente, nell’ottobre del 2024, Aziz Salha è stato ucciso durante un attacco aereo israeliano sul fronte attuale di Gaza, nel contesto delle ostilità in corso nella regione. La sua morte avviene nel quadro delle nuove tensioni tra Israele e le fazioni palestinesi.

Un punto di svolta nei rapporti israelo-palestinesi

Il linciaggio di Ramallah rappresentò un momento cruciale nei rapporti tra Israele e Palestina, contribuendo all’inasprimento delle posizioni politiche israeliane e mettendo in discussione la possibilità di un processo di pace attraverso concessioni o negoziati. Questo evento ha rivelato la profondità dell’odio anti-israeliano presente in alcune fazioni palestinesi e ha sottolineato le difficoltà nell’ottenere una convivenza pacifica tra i due popoli.

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