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Orban attacca Salis, Metsola ferma i cori di “Bella Ciao”

10 Ott 2024 - Europa

Durante il suo discorso al Parlamento Europeo, Orban accusa Ilaria Salis di ipocrisia. Subito dopo, la sinistra intona "Bella Ciao", ma Metsola interviene per riportare l'ordine.

Orban attacca Salis, Metsola ferma i cori di “Bella Ciao”

Orban attacca Ilaria Salis: “Incredibile parlare di Stato di diritto”

Il discorso di Viktor Orban al Parlamento Europeo del 9 ottobre 2024 è stato segnato da un duro attacco rivolto all’eurodeputata italiana Ilaria Salis. Orban ha puntato il dito contro il passato della Salis, accusandola di essere stata coinvolta in atti di violenza in Ungheria, affermando che “ha picchiato persone con sbarre di ferro” e mettendo in discussione la sua legittimità a parlare di Stato di diritto. L’accusa ha scatenato forti reazioni tra i parlamentari, soprattutto nei ranghi della sinistra europea, che hanno difeso l’eurodeputata, criticando aspramente Orban per le sue affermazioni. Salis, dal canto suo, ha scelto di non replicare direttamente in Aula, ma ha successivamente dichiarato ai giornalisti di non avere nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto in precedenza sulla situazione ungherese.

Critiche alla gestione della guerra in Ucraina

Un altro aspetto centrale del discorso di Orban è stato il tema della guerra in Ucraina. Il premier ungherese ha fortemente criticato l’approccio adottato dall’Unione Europea, descrivendo la strategia come fallimentare e controproducente. “In Ungheria c’è un detto: se vuoi vincere, devi ammettere che stai perdendo”, ha dichiarato Orban, aggiungendo che la situazione sul campo in Ucraina dimostra che l’Europa sta effettivamente perdendo. Ha poi invitato i leader europei a considerare una nuova strategia, basata su negoziati diplomatici e su un immediato cessate il fuoco, sostenendo che il prolungamento del conflitto porterebbe soltanto a nuove tragedie.

Lo scontro con Ursula von der Leyen

Non poteva mancare, inoltre, uno scontro con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sebbene quest’ultima abbia evitato il confronto diretto, lasciando l’Aula poco dopo il suo intervento. Orban ha criticato la rigidità della Commissione nei confronti dell’Ungheria, accusando l’Europa di adottare una strategia di “intifada politica” contro di lui e il suo governo. Il premier ha sottolineato come i continui attacchi contro Budapest siano dettati da motivazioni ideologiche e non da reali preoccupazioni legate alla giustizia o ai diritti umani.

La reazione di Roberta Metsola: stop al canto di “Bella Ciao”

Il culmine delle tensioni è arrivato dopo la conclusione del discorso di Orban, quando alcuni eurodeputati della sinistra, in segno di protesta, hanno intonato “Bella Ciao” all’interno dell’Aula. La scena, di forte impatto simbolico, è durata pochi istanti prima che la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, intervenisse per riportare l’ordine. Con un tono fermo ma ironico, Metsola ha invitato i parlamentari a smettere di cantare, affermando: “Ok, ok, non siamo all’Eurovision”. Il suo intervento ha posto fine al gesto di protesta, riportando l’attenzione sul dibattito politico.

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