Israele colpisce basi italiane UNIFIL in Libano
10 Ott 2024 - Medio Oriente
Attacco israeliano contro tre basi UNIFIL, due gestite dall’Italia. Crosetto convoca l’ambasciatore: "Preoccupati per la sicurezza dei nostri soldati".
Israele bombarda basi UNIFIL italiane in Libano
Nelle ultime ore, l’esercito israeliano ha colpito tre basi UNIFIL nel sud del Libano, tra cui due gestite dal contingente italiano. L’attacco, avvenuto nei pressi della base UNP 1-31 a Laboune, ha colpito l’ingresso del bunker dove erano presenti soldati italiani. Fortunatamente, non ci sono state vittime tra i militari italiani, ma due peacekeeper indonesiani sono rimasti feriti leggermente. I danni alle infrastrutture hanno riguardato soprattutto le comunicazioni e le telecamere delle basi.
La reazione di Crosetto: nessuna minaccia immediata per le truppe italiane
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei militari italiani, ribadendo che, sebbene non vi sia una minaccia diretta e immediata per le truppe italiane, la situazione rimane estremamente delicata. Ha sottolineato che l’Italia non intende ritirare il proprio contingente da UNIFIL, a meno che non venga deciso congiuntamente da tutte le forze internazionali. Crosetto ha inoltre messo in guardia sul rischio di un’escalation incontrollata della violenza, sottolineando la necessità di mantenere un equilibrio tra difesa e diplomazia per evitare una spirale di conflitto nella regione.
Convocazione dell’ambasciatore israeliano
In seguito all’attacco, Crosetto ha convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, per chiedere spiegazioni dettagliate sull’accaduto. Durante l’incontro, il ministro ha espresso la sua profonda preoccupazione per la sicurezza dei soldati italiani e ha chiesto garanzie sulla prevenzione di ulteriori incidenti simili. Questo intervento fa parte delle misure immediate adottate dal governo italiano per gestire la crisi e monitorare l’evolversi della situazione.
La crisi tra Israele e Hezbollah
Questa crisi, aggravata dai continui scontri tra Israele e Hezbollah, rischia di trasformarsi in un conflitto più ampio, spingendo l’Italia e i suoi alleati a considerare tutte le opzioni diplomatiche e militari per evitare ulteriori violenze.