Schlein boccia De Luca: il PD si gioca la Campania?

Schlein contro De Luca: una strategia miope che rischia di isolare il PD in Campania

Nell’ultima intervista rilasciata a Che tempo che fa, Elly Schlein ha espresso una posizione ferma e non negoziabile nei confronti di Vincenzo De Luca e della sua possibile ricandidatura per un terzo mandato come governatore della Campania. Schlein ha chiarito che il Partito Democratico non sosterrà presidenti uscenti per una terza corsa, manifestando il desiderio di una linea di rinnovamento all’interno del partito. Una scelta che, però, appare problematica non solo per De Luca, ma per l’intero PD campano.

Il mancato sostegno al leader campano: un rischio politico e strategico

La posizione intransigente di Schlein sembra trascurare il contesto campano, dove Vincenzo De Luca gode di un ampio sostegno, consolidato in anni di lavoro sul territorio e in un forte legame con la base elettorale. Non riconoscere il valore di questo consenso, ignorando le specificità locali, rischia di indebolire il PD in una regione cruciale. L’approccio di Schlein, pur basato su un ideale di rinnovamento, appare lontano dai bisogni e dalle aspettative degli elettori campani, e potrebbe avere l’effetto di alienare una parte significativa del consenso locale. La leader dem non sembra comprendere che forzare un ricambio generazionale a tutti i costi, anche in assenza di figure politiche all’altezza, potrebbe portare a un risultato opposto a quello sperato: la disaffezione dell’elettorato e la frammentazione del PD.

Un attacco alla leadership locale: De Luca come simbolo della spaccatura nel PD

È evidente che dietro il voto dei consiglieri regionali campani, che hanno sostenuto la legge per il terzo mandato, si cela una scelta politica precisa, volta a tutelare una figura chiave come De Luca. Definire questo atto come un semplice “adempimento tecnico” non basta a nascondere l’impatto politico della questione. Il governatore ha svolto un ruolo determinante nelle dinamiche regionali e gode di un rispetto trasversale che Schlein sembra ignorare. La sua esclusione dalla corsa elettorale potrebbe quindi non solo privare il partito di un candidato forte, ma spingerlo verso una rottura, aumentando le probabilità di una doppia candidatura interna e aprendo il campo alla competizione del centrodestra.

La spaccatura interna: il PD diviso tra Roma e Napoli

La divergenza tra la linea nazionale del PD e le decisioni locali del partito campano è stata prontamente evidenziata dalle forze di opposizione. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia, e Fulvio Martusciello di Forza Italia non hanno perso l’occasione di sottolineare questa frattura, accusando il PD di incoerenza e prospettando una futura candidatura di De Luca sotto una nuova bandiera, magari come esponente di un “terzo polo”. Schlein, nonostante le critiche, continua a portare avanti quella che considera una “battaglia di rinnovamento”, ma a che prezzo? Il rischio, per il Partito Democratico, è che questo atteggiamento finisca per alienare una figura di spicco come De Luca e, con lui, il sostegno di molti elettori locali.

Un’occasione persa per rafforzare il PD in Campania

La linea adottata da Schlein appare miope e autolesionistica. Nonostante le sue ambizioni di rinnovamento, ignorare l’importanza di un personaggio come De Luca rischia di portare il PD su un sentiero pericoloso, favorendo indirettamente il centrodestra. In un contesto in cui la stabilità e l’esperienza di governo sono valori importanti per gli elettori, l’ostinazione della segretaria dem potrebbe tradursi in una sconfitta evitabile.

In definitiva, la rigidità della Schlein sembra più che altro un autogol: in un momento in cui la sinistra dovrebbe cercare di consolidare il proprio consenso in regioni strategiche come la Campania, l’esclusione di De Luca sembra un azzardo troppo grande.

Redazione - Il Politico Tag: Campania, De Luca, PD, Politica, Schlein, Sinistra