Orbán e Zelensky: Pace o Guerra? Scontro a Budapest
8 Nov 2024 - Europa
A Budapest si scontrano le visioni opposte di Orbán e Zelensky sulla guerra in Ucraina: cessate il fuoco immediato o resistenza a oltranza?
Orbán e Zelensky: visioni opposte sulla guerra in Ucraina si confrontano a Budapest
Lo scontro diplomatico tra Viktor Orbán e Volodymyr Zelensky si è manifestato chiaramente giovedì scorso a Budapest, durante il vertice della Comunità Politica Europea (CPE). Due posizioni contrastanti su come affrontare il conflitto in Ucraina si sono svelate con forza, dando vita a un dibattito acceso.
Orbán, primo ministro ungherese e padrone di casa dell’evento, ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco immediato come premessa per negoziati di pace tra Ucraina e Russia. “Ogni pace si basa sulla comunicazione, e la condizione per comunicare è il cessate il fuoco,” ha dichiarato Orbán, aggiungendo che solo fermando i combattimenti le parti possono avviare un dialogo costruttivo per porre fine alla guerra.
In linea con queste idee, Orbán ha anche richiamato l’attenzione sull’elezione di Donald Trump, interpretandola come segnale di un cambiamento globale. Con l’insediamento del nuovo presidente americano previsto a gennaio, Orbán ha suggerito che l’Europa dovrebbe adeguare il proprio approccio, riconsiderando sia il sostegno finanziario e militare all’Ucraina, sia il regime di sanzioni contro il Cremlino.
Timori per un taglio degli aiuti all’Ucraina
Le parole di Orbán risuonano con il pensiero di Trump, che ha promesso di porre fine al conflitto in “24 ore” e ha espresso critiche alla gestione della guerra da parte di Zelensky. Questo atteggiamento ha generato preoccupazioni sul possibile ridimensionamento degli aiuti europei e americani a Kiev, in un momento in cui molti cittadini europei si interrogano sugli obiettivi e sulla durata di questa guerra.
Secondo Orbán, le elezioni americane hanno tracciato una nuova direzione e segnalato una svolta nella mentalità europea. “Oggi, chi vuole la pace è sempre più numeroso, e dopo le elezioni americane, il campo di chi sostiene la pace si è moltiplicato,” ha affermato il premier ungherese.
La risposta di Zelensky: “Proposte irresponsabili”
Non si è fatta attendere la replica di Zelensky, che ha definito “irresponsabili” e “pericolose” le proposte di Orbán, sostenendo che un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza rafforzerebbe solamente l’aggressione russa. “Chi siete voi? I vostri figli stanno morendo? Le vostre case sono state distrutte? Chi siete?” ha domandato Zelensky con enfasi, criticando la superficialità di chi auspica la pace senza aver sperimentato le devastazioni della guerra.
Il presidente ucraino ha ricordato i tentativi passati di raggiungere un cessate il fuoco nel 2014, culminati nella perdita della Crimea e, nel 2022, nell’escalation della guerra. “Il cessate il fuoco, senza un’adeguata tutela, permette alla Russia di minare la nostra indipendenza,” ha ammonito Zelensky, rimarcando come la sua visione includa il recupero di tutti i territori occupati e il risarcimento da parte di Mosca.
Un attacco diretto ai rapporti tra Orbán e Putin
Zelensky ha anche criticato la posizione ambigua dell’Ungheria verso la Russia, ricordando il controverso incontro di Orbán con Putin, che ha sollevato polemiche e boicottaggi tra i paesi europei. “Questi sono ‘esperti da poltrona’,” ha commentato Zelensky, riferendosi a coloro che discutono di pace senza aver vissuto l’orrore della guerra.
In risposta alla domanda se il campo “pro-pace” stesse realmente guadagnando consensi, Zelensky ha espresso scetticismo, mantenendo la propria posizione in favore di una risoluzione del conflitto che non comprometta la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina.
L’incontro di Budapest evidenzia una profonda spaccatura tra la visione pacifista di Orbán, improntata al pragmatismo politico, e la posizione intransigente di Zelensky, che continua a insistere sulla necessità di ristabilire l’integrità territoriale dell’Ucraina.