Draghi: “L’Europa agisca unita per competere con la nuova America di Trump”
9 Nov 2024 - Europa
L’ex presidente della BCE avverte: l'amministrazione Trump accelererà sull'alta tecnologia e proteggerà l'industria tradizionale. Per l'UE è tempo di riforme strutturali e strategie comuni.
La sfida europea di fronte alla rielezione di Donald Trump: l’analisi di Mario Draghi
La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha sollevato preoccupazioni significative all’interno dell’Unione Europea. Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, ha evidenziato l’urgenza per l’UE di affrontare le proprie debolezze strutturali, in particolare nel settore tecnologico e industriale, per mantenere la propria competitività globale.
Impulso al settore tecnologico e protezionismo industriale
Draghi ha sottolineato che l’amministrazione Trump probabilmente darà un forte impulso al settore dell’alta tecnologia, un ambito in cui l’Europa è già in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Questo potrebbe ampliare ulteriormente il divario di produttività tra le due economie. Inoltre, le politiche protezionistiche previste per le industrie tradizionali statunitensi potrebbero penalizzare le esportazioni europee verso gli USA, richiedendo all’UE di negoziare con Washington in modo unitario per proteggere i propri interessi commerciali.
Necessità di investimenti e riforme strutturali
Per affrontare queste sfide, Draghi ha presentato un rapporto dettagliato sulla competitività europea, evidenziando la necessità di investimenti significativi in innovazione, decarbonizzazione e sicurezza. Ha proposto un piano di investimenti annuali di circa 800 miliardi di euro, una cifra paragonabile a due Piani Marshall, per colmare il divario con Stati Uniti e Cina. Questi investimenti dovrebbero essere supportati da riforme strutturali che promuovano la produttività e l’integrazione dei mercati europei.
Cooperazione europea e superamento delle divisioni interne
Draghi ha enfatizzato l’importanza di una cooperazione senza precedenti tra gli Stati membri dell’UE per affrontare le sfide globali. Ha criticato i ritardi decisionali dovuti alla ricerca del consenso unanime, sottolineando che tali ritardi hanno portato a una crescita economica stagnante. Ha quindi esortato i leader europei a superare le divisioni interne e ad adottare una strategia unitaria per rafforzare la posizione dell’Europa nel contesto globale.