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Il Ministro della Sanità olandese: “La pandemia gestita come operazione militare”

11 Nov 2024 - Mondo

Il Ministro della Salute olandese rivela l’influenza di enti di sicurezza e militari nelle decisioni sanitarie. Nuove misure per garantire autonomia e trasparenza.

Il Ministro della Sanità olandese: “La pandemia gestita come operazione militare”

Il Ministro della Salute olandese e la gestione del COVID-19: una pandemia trattata come “operazione militare”

Nelle dichiarazioni del Ministro della Salute olandese, Fleur Agema, emergono dettagli che hanno scosso l’opinione pubblica: la gestione della pandemia da COVID-19 nei Paesi Bassi sarebbe stata subordinata a direttive provenienti non solo da esperti di salute, ma anche da enti come la NATO, il governo degli Stati Uniti e l’NCTV (Coordinatore Nazionale per l’Antiterrorismo e la Sicurezza). La scelta di coinvolgere istituzioni di sicurezza, anziché lasciare completa autonomia alle autorità sanitarie, suggerisce che la pandemia sia stata trattata non solo come una crisi sanitaria, ma come una minaccia strategica di vasta portata, quasi alla stregua di un conflitto globale, che sembra celarsi dietro queste direttive. Questa prospettiva solleva preoccupazioni sul ruolo delle forze di sicurezza in ambiti che toccano la salute pubblica e sulle motivazioni alla base delle scelte compiute durante l’emergenza.

COVID-19 come “operazione militare” e l’influenza delle organizzazioni di sicurezza

L’intervento di Agema lascia intravedere che il COVID-19 sia stato affrontato dai Paesi Bassi come un’“operazione militare”, suggerendo che fin dall’inizio la pandemia abbia rappresentato una minaccia per la stabilità politica e sociale, oltre che per la salute pubblica. In un contesto di crisi che ha generato panico, disordini e profonde incertezze economiche, i governi avrebbero trovato nelle istituzioni di sicurezza una risposta per mantenere l’ordine pubblico e la stabilità interna. Trattare la pandemia come una questione di sicurezza ha giustificato misure straordinarie di controllo sociale, limitazioni delle libertà individuali e un approccio che ha privilegiato il controllo strategico.

Diversi esperti della comunità medica olandese hanno sollevato preoccupazioni su questa subordinazione alla logica di sicurezza nazionale. Tra questi, il medico Els van Veen ha espresso perplessità, collegando le rivelazioni di Agema a una percepita censura dei professionisti sanitari critici. Secondo van Veen, la comunità medica si è trovata in una posizione difficile durante la pandemia, vedendo le proprie opinioni e i propri dubbi messi da parte o censurati, in un clima che ora appare controllato da considerazioni di sicurezza che superano l’ambito della salute pubblica.

Verso una nuova strategia di preparazione pandemica

A fronte delle critiche e delle recenti rivelazioni, Agema ha annunciato che nei Paesi Bassi verrà adottata una nuova strategia per prepararsi a future pandemie. Il piano prevede investimenti mirati alla resilienza del sistema sanitario, con l’obiettivo di migliorare la capacità di risposta del paese e trovare fonti di finanziamento alternative per compensare i recenti tagli al budget destinato alla preparazione pandemica. Questo piano, secondo Agema, mira a garantire una risposta più efficace e indipendente da influenze esterne, salvaguardando al contempo le libertà e la salute pubblica.

Un dibattito sulla trasparenza e l’indipendenza delle politiche sanitarie

L’intervento di Agema porta alla luce un problema fondamentale di trasparenza e autonomia. Durante la pandemia, fino a che punto le decisioni sanitarie sono state effettivamente prese nell’interesse della salute pubblica, senza interferenze esterne? L’influenza di enti di sicurezza solleva domande sull’indipendenza delle scelte politiche in ambito sanitario, e mette in discussione il delicato equilibrio tra sicurezza nazionale e salute pubblica. La fiducia dei cittadini nelle istituzioni richiede risposte chiare e la garanzia che le future crisi vengano affrontate con priorità sanitarie, evitando il rischio di subordinare la salute pubblica a logiche di controllo e stabilità nazionale.

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