Escalation Ucraina-Russia: missili, droni e accuse nucleari
26 Nov 2024 - Europa
Attacchi missilistici su Kursk, record di droni russi sull’Ucraina e tensioni diplomatiche sull’ipotesi nucleare: la guerra si fa sempre più globale e pericolosa.
Ucraina e Russia: escalation del conflitto e tensioni geopolitiche
Il conflitto in Ucraina segna un nuovo capitolo di escalation militare e geopolitica. Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da attacchi missilistici, operazioni con droni su larga scala e dichiarazioni diplomatiche che sottolineano il deterioramento della situazione.
Missili ATACMS contro la base di Kursk
L’Ucraina ha lanciato otto missili ATACMS contro l’aeroporto di Kursk-Vostochny, che ospita una base aerea militare russa. Secondo il Ministero della Difesa russo, sette missili sono stati intercettati, ma uno ha raggiunto il bersaglio. Mosca ha anticipato una risposta imminente, definendo i raid ucraini una provocazione che richiede misure adeguate. Solo pochi giorni fa, un altro attacco con missili ATACMS aveva colpito postazioni S-400 nella regione di Lotarevka, dimostrando la crescente capacità di Kiev di colpire obiettivi strategici in profondità nel territorio russo.
Bombardamenti su Nova Kakhovka
Un autobus passeggeri è stato colpito nella città di Nova Kakhovka, nella regione occupata di Kherson. Il governatore filo-russo Vladimir Saldo ha denunciato l’attacco, attribuendolo all’Ucraina e specificando l’uso di mortai da 120 millimetri. L’episodio ha causato quattro morti e sette feriti. Kiev, come in casi analoghi, nega di colpire civili e non ha rilasciato commenti ufficiali. Questo evento evidenzia la complessità del conflitto nelle aree sotto controllo russo, dove le linee tra obiettivi militari e civili rimangono sfumate.
Attacco record con droni russi
Mosca ha lanciato 188 droni, tra cui molti del tipo Shahed di fabbricazione iraniana, in un’operazione definita “record” dalle autorità ucraine. L’aeronautica di Kiev ha dichiarato di aver abbattuto 76 droni, ma gli altri hanno danneggiato infrastrutture critiche e residenziali in diverse regioni del Paese, tra cui Kiev, Kharkiv e Odessa. Nonostante l’entità degli attacchi, non sono state segnalate vittime o feriti. L’uso massiccio di droni evidenzia una nuova strategia di Mosca per logorare la capacità difensiva ucraina e colpire punti nevralgici del Paese.
La questione nucleare: tra provocazioni e accuse
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha definito “estremista” l’ipotesi, riportata dal New York Times, di restituire a Kiev armi nucleari abbandonate dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Tali dichiarazioni sottolineano la sensibilità di Mosca verso qualsiasi iniziativa che potrebbe alterare drasticamente l’equilibrio strategico nella regione.
Avanzata russa nella regione di Kharkiv
Sul campo, Mosca ha annunciato la conquista del villaggio di Kopanky, vicino a Kupiansk, una città strategica nella regione di Kharkiv. Questa avanzata rappresenta un raro successo per le truppe russe in un’area dove la linea del fronte era rimasta relativamente stabile negli ultimi mesi.
Accuse di genocidio e mine antiuomo
Oleksandr Riabtsev, delegato del Ministero della Difesa ucraino, ha accusato la Russia di condurre “attività genocide” piazzando mine antiuomo in aree densamente popolate. Queste pratiche, definite come una strategia per terrorizzare i civili, rappresentano un altro aspetto della guerra psicologica e fisica in corso.
Il ruolo del Regno Unito e il sostegno a Kiev
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha ribadito che il Regno Unito non invierà truppe in Ucraina, ma continuerà a fornire supporto attraverso addestramento militare e aiuti economici. Londra ha stanziato tre miliardi di sterline all’anno per sostenere Kiev e ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la pressione su Mosca, soprattutto in vista del prossimo inverno.
La detenzione di un combattente britannico
Un tribunale russo ha confermato la detenzione di James Anderson, cittadino britannico accusato di aver partecipato a operazioni militari ucraine nella regione di Kursk. Londra ha promesso supporto consolare, ma il caso solleva interrogativi sulla crescente internazionalizzazione del conflitto.