Le ultime nazioni libere dal sistema Rothschild: un disegno globale?
7 Dic 2024 - Approfondimenti Politici
Russia, Siria, Iran e Corea del Nord: resistenza monetaria o prossimi obiettivi di un controllo economico totale? La geopolitica del debito nel 2024.
Il ruolo delle banche centrali e la geopolitica del controllo finanziario: un’analisi attuale
La celebre citazione attribuita a Mayer Amschel Rothschild, fondatore della dinastia bancaria che ha plasmato il sistema finanziario globale, suona oggi più attuale che mai:
“La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere.”
Le banche centrali e il controllo delle economie nazionali
Questo pensiero, che rappresenta una strategia di manipolazione geopolitica attraverso il controllo economico, trova eco in molti degli eventi che stanno ridisegnando l’attuale panorama internazionale. La centralità delle banche centrali nel controllo delle economie nazionali non è mai stata così evidente, con molte nazioni che, per necessità o pressioni, hanno allineato le proprie politiche monetarie agli interessi dei grandi gruppi finanziari globali.
I paesi fuori dal sistema: un’analisi storica
All’inizio del XXI secolo, un ristretto gruppo di paesi si trovava ancora senza una banca centrale controllata o di proprietà della famiglia Rothschild. Tra questi figuravano Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Sudan, Corea del Nord, Iran, Cuba e Russia. Gli eventi successivi hanno radicalmente trasformato questo scenario. Guerre, destabilizzazioni politiche e interventi militari hanno portato questi paesi, uno dopo l’altro, a perdere la propria indipendenza monetaria o ad affrontare continue pressioni per farlo.
Il panorama geopolitico del 2024
Nel 2024, il panorama globale rivela una situazione altrettanto complessa. Paesi come la Corea del Nord, l’Iran, Cuba e la Siria continuano a mantenere una certa autonomia monetaria, ma ciò li espone a crescenti pressioni internazionali, tra sanzioni economiche e isolamento politico. L’Iran, ad esempio, si trova al centro di tensioni geopolitiche che non riguardano solo il nucleare, ma anche il controllo delle sue risorse economiche e finanziarie. La Siria, devastata da oltre un decennio di guerra, rimane priva di una banca centrale sotto il controllo occidentale, un fatto che potrebbe spiegare l’instabilità e l’attenzione continua di alcune potenze globali nei confronti del governo di Assad.
La Russia: resistenza e sfide
Anche la Russia rappresenta un caso emblematico. Nonostante la sua banca centrale operi formalmente come un’entità indipendente, le tensioni derivanti dalla guerra in Ucraina hanno reso il paese un laboratorio di resilienza economica. La Russia ha infatti rafforzato i legami con paesi come la Cina e l’India, tentando di creare un sistema finanziario alternativo che sfidi il dominio occidentale. Tuttavia, il peso delle sanzioni internazionali e il controllo sui mercati energetici dimostrano quanto il potere economico e il controllo monetario rimangano strumenti cruciali nelle dinamiche geopolitiche.
Un disegno per conquistare le ultime nazioni autonome?
Questo scenario alimenta un dubbio sempre più diffuso: le azioni militari e diplomatiche contro la Russia e contro Assad fanno parte di un disegno più ampio volto a integrare le ultime nazioni rimaste fuori dal sistema finanziario globale controllato? La questione non è priva di fondamento. La Russia, con la sua politica economica indipendente e il suo ruolo chiave nella fornitura energetica, rappresenta una spina nel fianco per i poteri finanziari che cercano di stabilire un controllo uniforme. La Siria, dal canto suo, resiste ancora a un modello economico imposto, nonostante anni di conflitto e continue pressioni esterne.
Il futuro del controllo finanziario
Anche l’avanzamento delle valute digitali emesse dalle banche centrali (CBDC) potrebbe giocare un ruolo cruciale in questo disegno. Questi strumenti, progettati per sostituire il denaro tradizionale, offrono un controllo senza precedenti sulle transazioni e sulle economie nazionali. In un mondo sempre più digitalizzato, chi detiene il potere su queste infrastrutture finanziarie potrebbe estendere il proprio dominio anche sui paesi attualmente autonomi.
L’attualità del pensiero di Rothschild si riflette dunque nella complessità del sistema economico odierno, dove il debito pubblico crescente, le sanzioni economiche e le crisi finanziarie fungono da strumenti per consolidare il potere delle élite globali. La manipolazione economica, come suggerito dalla citazione, non è mai fine a sé stessa, ma è parte di una strategia più ampia per ridefinire i confini del potere geopolitico. Chi controlla il denaro, oggi più che mai, controlla il mondo.