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Putin e Lukashenko firmano patto nucleare

7 Dic 2024 - Europa

Un nuovo accordo tra Russia e Bielorussia amplia la dottrina nucleare russa, includendo armi ipersoniche e garanzie di sicurezza reciproca. Cresce la tensione in Europa orientale.

Putin e Lukashenko firmano patto nucleare

I dettagli del trattato: cooperazione militare e nucleare

L’accordo prevede che Mosca e Minsk si impegnino a difendere reciprocamente la loro sovranità, indipendenza e ordine costituzionale, con un’estensione significativa della dottrina nucleare russa. In base al trattato, la Russia garantisce la possibilità di utilizzare armi nucleari tattiche, già dispiegate sul territorio bielorusso, per difendere Minsk in caso di aggressione esterna.

Questo elemento segna un cambio di paradigma: la Russia non si limita più a una difesa del proprio territorio, ma estende il proprio ombrello nucleare a un alleato strategico, rafforzando così la sua presenza in un’area geopolitica chiave per la sicurezza europea.

Missili ipersonici “Oreshnik”: un salto tecnologico

Un aspetto di rilievo emerso durante l’incontro riguarda la richiesta di Lukashenko di dispiegare in Bielorussia i nuovi missili balistici ipersonici “Oreshnik”. Questi sistemi, recentemente utilizzati dalla Russia nel conflitto in Ucraina, rappresentano una delle armi più avanzate nel panorama globale, con capacità di penetrare i sistemi di difesa esistenti.

Putin ha accolto la richiesta, specificando però che il dispiegamento potrà avvenire solo nella seconda metà del 2025, a seguito dell’avvio della produzione in serie. Questo aggiunge un elemento di pressione sul fronte occidentale, dato che i missili ipersonici ampliano significativamente le capacità strategiche di Mosca in caso di conflitto.

La dottrina nucleare russa si espande

Con questo accordo, la Bielorussia diventa un’estensione della strategia di dissuasione russa, trasformandosi in un punto d’appoggio avanzato per la proiezione di potenza militare. In termini pratici, un’aggressione contro Minsk sarà considerata un’aggressione diretta alla Russia, con tutte le implicazioni che questo comporta, incluse le risposte nucleari. Questo rappresenta un chiaro messaggio agli Stati Uniti e alla NATO, che hanno recentemente intensificato le loro attività in Europa orientale.

Implicazioni geopolitiche e regionali

La firma di questo accordo non avviene in un vuoto geopolitico. Il contesto internazionale vede la Russia sempre più isolata dall’Occidente a causa del conflitto in Ucraina e della crescente pressione economica delle sanzioni. Consolidare l’alleanza con la Bielorussia diventa quindi una mossa strategica per garantire profondità tattica e stabilità sul fronte orientale.

La Bielorussia, dal canto suo, si trova in una posizione sempre più subordinata rispetto a Mosca, ma ottiene in cambio garanzie di sicurezza che le permettono di rafforzare la propria posizione interna e scoraggiare qualsiasi tentativo di destabilizzazione, sia da parte dell’opposizione interna che di attori esterni.

Le reazioni internazionali

Le reazioni non si sono fatte attendere. L’opposizione bielorussa, guidata da Sviatlana Tsikhanouskaya, ha definito l’accordo un ulteriore passo verso la perdita di sovranità nazionale, denunciando il rischio che Minsk diventi un “vassallo” di Mosca. Dal lato occidentale, l’intesa è vista come una provocazione, soprattutto per l’inclusione di elementi nucleari, che complicano ulteriormente il già fragile equilibrio strategico nell’area.

Conclusione: un futuro incerto per la sicurezza europea

L’accordo firmato tra Russia e Bielorussia rappresenta un nuovo capitolo nella rivalità tra Mosca e l’Occidente. Se da un lato rafforza l’asse Mosca-Minsk, dall’altro introduce nuovi elementi di instabilità, soprattutto per quanto riguarda la proliferazione nucleare e l’uso di missili ipersonici.

In un’epoca di crescente tensione geopolitica, questo trattato sottolinea come le dinamiche di sicurezza europea continuino a essere fortemente influenzate dalle decisioni prese a Mosca. Resta ora da vedere come reagiranno gli alleati occidentali e quale sarà il prossimo passo in questo complesso scacchiere internazionale.

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