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Erdogan, il nuovo sultano: dalla Siria alla Libia, il dominio turco avanza

17 Dic 2024 - Medio Oriente

La fine del regime di Assad, l’espansione in Libia e il controllo sul Corno d’Africa: Erdogan ridefinisce gli equilibri geopolitici sfidando USA, Russia e UE.

Erdogan, il nuovo sultano: dalla Siria alla Libia, il dominio turco avanza

La geopolitica di Erdogan: dalla Siria alla Libia, passando per il Corno d’Africa e i rapporti con Russia, USA e Italia

Negli ultimi anni, la Turchia guidata da Recep Tayyip Erdogan ha rafforzato il proprio ruolo sulla scena internazionale, attuando una politica estera assertiva che spazia dalla Siria alla Libia, fino al Corno d’Africa. Questo protagonismo mira a consolidare Ankara come potenza regionale, intrecciando rapporti complessi con Russia, Stati Uniti e Italia e rimescolando gli equilibri geopolitici tradizionali.

Siria: la caduta di Assad e l’espansione turca

In Siria, la Turchia ha svolto un ruolo determinante nel collasso del regime di Bashar al-Assad, ormai incapace di mantenere il controllo di gran parte del Paese. Grazie a una serie di operazioni militari iniziate nel 2016, Erdogan ha esteso la sua influenza nel nord della Siria, con l’obiettivo primario di eliminare la minaccia delle YPG curde, viste come un’emanazione del PKK, organizzazione considerata terroristica da Ankara.

Oggi, le forze sostenute dalla Turchia controllano ampie fasce di territorio siriano, dove Ankara ha favorito il ritorno dei rifugiati siriani e imposto la propria agenda politica. L’influenza turca ha ridotto drasticamente la presenza iraniana e russa nella regione, segnando la fine del regime di Assad e posizionando Erdogan come arbitro principale della futura stabilità siriana.

Libia: il controllo delle risorse energetiche

In Libia, Erdogan ha sostenuto militarmente il Governo di Accordo Nazionale (GNA) a Tripoli contro le forze del generale Khalifa Haftar, appoggiate da Russia, Francia ed Egitto. Questo intervento ha garantito alla Turchia il controllo di importanti accordi marittimi e l’accesso alle risorse energetiche del Mediterraneo orientale, rafforzando la sua posizione nei confronti dell’Europa e degli avversari regionali.

Ankara mira a trasformare la Libia in un avamposto strategico, ampliando la propria influenza economica e militare in Nord Africa, spesso in contrasto con l’Italia, che storicamente ha avuto interessi nella regione.

Corno d’Africa: l’ambizione turca nei mari strategici

La presenza turca nel Corno d’Africa è parte integrante del disegno neo-ottomano di Erdogan. La Turchia è particolarmente attiva in Somalia, dove ha investito in infrastrutture, basi militari e programmi di sviluppo economico. Recentemente, Ankara ha mediato con successo tra Etiopia e Somalia, aumentando il proprio prestigio diplomatico e assicurandosi posizioni vantaggiose lungo le rotte marittime strategiche.

Questo controllo, in un’area chiave per il commercio globale, rappresenta una sfida sia per gli Stati Uniti che per le potenze europee, che vedono ridursi il loro margine d’azione nella regione.

I rapporti con Russia e USA: il doppio gioco di Erdogan

La politica estera di Erdogan è caratterizzata da un delicato equilibrio strategico tra Russia e Stati Uniti. Con Mosca, Erdogan ha instaurato una collaborazione pragmatica, come dimostra l’acquisto dei sistemi missilistici S-400 e i progetti energetici congiunti come il TurkStream, ma le tensioni in Siria e Libia restano evidenti.

Con gli Stati Uniti, Ankara mantiene un rapporto controverso: da un lato, Washington è irritata dalla politica turca nei confronti delle milizie curde e dai legami con Mosca; dall’altro, Erdogan sa di essere un alleato indispensabile per la NATO in chiave anti-russa, sfruttando questa posizione per ottenere vantaggi economici e strategici.

Italia e Turchia: tra cooperazione e sfida

Anche nei confronti dell’Italia, la Turchia di Erdogan mantiene un approccio ambivalente. La cooperazione nei settori migratorio ed energetico coesiste con una competizione crescente, soprattutto in Libia e nel Mediterraneo. Ankara ha imposto la propria agenda, spesso mettendo Roma in difficoltà nei tavoli negoziali europei. Tuttavia, l’Italia mantiene un dialogo aperto con Erdogan, consapevole dell’importanza della Turchia per la stabilità del Mediterraneo.

Il progetto neo-ottomano di Erdogan

La politica estera di Erdogan, che si estende dalla Siria alla Libia e al Corno d’Africa, è parte di un ambizioso disegno di espansione geopolitica ispirato alla visione neo-ottomana. Con abilità e spregiudicatezza, Erdogan si muove tra equilibri fragili e rivalità globali, imponendo la Turchia come protagonista centrale della politica internazionale. La caduta del regime siriano di Assad, l’influenza in Libia e il controllo di aree strategiche africane rappresentano tappe fondamentali di un percorso che pone Ankara in aperta competizione con Europa, Stati Uniti e Russia.

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