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Meloni: automotive e migranti al centro del vertice UE

19 Dic 2024 - Europa

Al Consiglio europeo di Bruxelles, Giorgia Meloni spinge sul rilancio dell'industria automobilistica e propone il "modello Albania" per affrontare l'emergenza migratoria.

Meloni: automotive e migranti al centro del vertice UE

Il primo Consiglio europeo della nuova legislatura, sotto la guida del neo-presidente António Costa, si è aperto a Bruxelles con una fitta agenda. Tra i temi centrali figurano la crisi in Siria dopo la caduta del regime di Assad, il conflitto tra Russia e Ucraina e le prospettive delle relazioni con gli Stati Uniti, in vista del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. In un contesto così articolato, la voce dell’Italia, rappresentata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si fa sentire forte e chiara, con due dossier strategici al centro del dibattito: la crisi del settore automobilistico e la gestione dei flussi migratori.

Automotive: difesa di un’industria cruciale

Giorgia Meloni ha ribadito con fermezza la necessità di rivedere l’approccio europeo al settore automotive, criticando la “corsa insensata all’elettrico”. Intervenendo in Senato prima della partenza per Bruxelles, ha sottolineato come questa transizione, mal gestita, rischi di mettere in ginocchio una filiera industriale fondamentale per il nostro Paese. L’Italia, insieme a partner come la Repubblica Ceca, chiede un cambio di rotta, puntando su un pragmatismo che tuteli le competenze e l’occupazione. L’obiettivo è preparare il terreno per il summit economico del marzo 2025, dove la questione sarà centrale.

Modello Albania: una soluzione concreta per i flussi migratori

Meloni ha difeso con determinazione il “modello Albania”, l’accordo bilaterale con Tirana che prevede la creazione di centri per migranti al di fuori dei confini dell’UE, per combattere le mafie del traffico di esseri umani. Questo protocollo, secondo la premier, rappresenta una risposta concreta ed efficace, e l’Italia punta a estendere tale approccio a livello europeo. L’incontro a margine promosso da Italia, Olanda e Danimarca, con la partecipazione di Paesi chiave come Ungheria, Grecia e Svezia, è stato un importante passo avanti in questa direzione. La Meloni ha chiesto maggiore solidarietà agli altri Stati membri per affrontare questa emergenza con soluzioni strutturali e condivise.

Ucraina: unità europea contro l’aggressione russa

Il conflitto in Ucraina rimane un tema centrale. Meloni ha partecipato a un incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, ribadendo il sostegno italiano alla legittima difesa di Kiev. In qualità di Presidente di turno del G7, l’Italia ha riaffermato la necessità di una pace duratura basata sul rispetto del diritto internazionale. Zelensky, dal canto suo, ha lanciato un appello all’unità europea, riconoscendo le difficoltà di riprendersi i territori occupati da Mosca, ma sottolineando l’importanza di garanzie di sicurezza per il futuro del suo Paese.

La sfida geopolitica: Siria, Balcani e Trump

Non solo Ucraina: il Consiglio ha affrontato anche la crisi in Siria, con l’UE impegnata a garantire una transizione politica stabile e rispettosa dei diritti umani. Importanti sviluppi anche sul fronte dei Balcani occidentali, dove l’Italia si conferma protagonista nel sostenere il percorso di integrazione europea di Paesi come Albania, Serbia e Montenegro. Per Meloni, non si tratta di un allargamento, ma di una “riunificazione culturale e storica”.

Infine, le relazioni con gli Stati Uniti. L’Europa si prepara al ritorno di Donald Trump, una figura che, con la sua politica pragmatica, potrebbe offrire nuove opportunità di collaborazione. Il governo italiano guarda con interesse a un possibile rafforzamento dei legami transatlantici, sempre mantenendo alta la bandiera dell’autonomia strategica europea.

Meloni al centro della scena

Il vertice ha dimostrato come l’Italia, sotto la guida di Giorgia Meloni, sia capace di proporre soluzioni pragmatiche e innovative, mettendo al centro dell’agenda europea temi di rilevanza strategica. Automotive, migrazione e politica estera non sono solo sfide, ma anche opportunità per riaffermare il ruolo del nostro Paese in un’Europa che deve essere unita, forte e consapevole delle proprie responsabilità globali.

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