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Francia: Bayrou vara il nuovo governo

24 Dic 2024 - Europa

Conferme e novità nell’esecutivo di François Bayrou, ma l’esclusione del Rassemblement National scatena critiche feroci da Bardella e Le Pen. Primo Consiglio dei Ministri fissato per il 3 gennaio.

Francia: Bayrou vara il nuovo governo

Il nuovo premier francese François Bayrou ha ufficializzato la composizione del suo esecutivo con un annuncio arrivato dall’Eliseo. La squadra di governo si caratterizza per un equilibrio tra continuità e novità, mantenendo molti volti già noti dell’amministrazione Barnier e introducendo figure strategiche per affrontare le sfide economiche e sociali. Tuttavia, l’esclusione del Rassemblement National ha scatenato forti critiche soprattutto da parte della destra patriottica.

Le conferme nei ruoli chiave

François Bayrou ha scelto di puntare sulla continuità per i ministeri più delicati affidando nuovamente a Jean-Noël Barrot il Ministero degli Esteri. Bruno Retailleau è stato riconfermato all’Interno per garantire stabilità nella gestione della sicurezza nazionale mentre Sébastien Lecornu resta al Ministero della Difesa consolidando un profilo esperto in un contesto geopolitico sempre più instabile.

Anche Catherine Vautrin, nominata Ministro del Lavoro e della Sanità, ed Éric Lombard, promosso a Ministro dell’Economia dopo il suo ruolo alla Caisse des Dépôts, rappresentano scelte di continuità che mirano a mantenere una linea politica coerente con quella del governo precedente.

Le novità nell’esecutivo

Tra i nuovi ingressi spicca Élisabeth Borne, ex primo ministro, che assume il Ministero dell’Educazione. Manuel Valls, noto per la sua linea politica decisa, è stato nominato Ministro dei Territori d’Oltremare mentre Gérald Darmanin, già Ministro dell’Interno, passa al dicastero della Giustizia per rafforzare il fronte della legalità e dell’ordine pubblico.

Questi cambiamenti evidenziano la volontà di Bayrou di affidare ministeri strategici a figure esperte e politicamente consolidate capaci di affrontare le emergenze interne ed esterne del Paese.

Critiche dal Rassemblement National

L’esclusione del Rassemblement National dal governo ha provocato una dura reazione da parte della destra. Jordan Bardella, presidente del RN, ha definito l’esecutivo “una coalizione del fallimento” aggiungendo che nel 2025 il suo partito sarà pronto a guidare il cambiamento.

Anche Marine Le Pen ha attaccato l’esecutivo accusandolo di mancanza di legittimità e incapacità di ascoltare la volontà popolare. In un post pubblicato su X ha dichiarato che il governo non può ignorare gli undici milioni di francesi che hanno votato per il Rassemblement National e ha esortato Bayrou a costruire un bilancio che rispetti le scelte espresse alle urne.

Un governo di centrodestra che esclude il RN

Le critiche non sono arrivate solo da destra ma anche dalla sinistra. Olivier Faure, leader del Partito Socialista, ha definito il governo “una provocazione” accusandolo di derive verso l’estrema destra. Mathilde Panot, leader de La France Insoumise, ha parlato di “un governo pieno di respinti dalle urne” mentre la leader ecologista Marine Tondelier ha sostenuto che Bayrou “si è consegnato all’estrema destra”.

Queste accuse appaiono contraddittorie considerando l’esclusione del Rassemblement National dal nuovo esecutivo. Le tensioni tra i partiti evidenziano una spaccatura profonda nel panorama politico francese che il nuovo governo dovrà tentare di colmare.

La risposta di François Bayrou alle critiche

François Bayrou ha risposto alle accuse difendendo la sua scelta di governo e ribadendo la volontà di riconciliare il Paese. In un’intervista a BFM TV ha dichiarato di non voler lasciare indietro gli elettori del Rassemblement National e di riconoscere i problemi di rappresentanza che attraversano il Paese.

Il premier ha anche smentito le voci su presunti accordi con Marine Le Pen per escludere i Repubblicani dal governo spiegando che le divergenze con Xavier Bertrand erano legate a incompatibilità politiche e non a questioni personali.

Prospettive future per l’esecutivo

Il primo Consiglio dei Ministri si terrà il 3 gennaio segnando ufficialmente l’inizio dei lavori per il nuovo esecutivo. Tra le priorità immediate ci sono la stabilizzazione economica e la gestione delle tensioni sociali in un momento di crescente sfiducia verso le istituzioni.

Resta aperta la questione della rappresentanza politica di milioni di elettori del Rassemblement National che continuano a sentirsi esclusi dalle dinamiche di potere. La capacità di François Bayrou di affrontare questa sfida determinerà il futuro del suo governo e la possibilità di resistere alla crescente opposizione interna.

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