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Milano, dal 1° gennaio 2025 stop al fumo in tutte le aree pubbliche all’aperto

27 Dic 2024 - Italia

Nuovo divieto voluto dalla giunta Sala per migliorare la qualità dell’aria. Multe fino a 240 euro per i trasgressori. Ma scoppia la polemica sulle libertà individuali.

Milano, dal 1° gennaio 2025 stop al fumo in tutte le aree pubbliche all’aperto

Dal 1° gennaio 2025, Milano imporrà il divieto di fumo in tutte le aree pubbliche all’aperto, incluse le strade e le piazze della città, con poche eccezioni. La misura, prevista dal Regolamento per la Qualità dell’Aria approvato nel 2020, viene presentata come un passo avanti per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Ma siamo sicuri che sia questa la strada giusta?

Il nuovo divieto

La normativa vieta il fumo di prodotti a base di tabacco in ogni area pubblica o a uso pubblico, salvo zone isolate in cui si possa mantenere una distanza di almeno 10 metri da altre persone. Le sigarette elettroniche, invece, restano ammesse. Il provvedimento, già parzialmente attivo dal 2021 in luoghi come fermate dei mezzi pubblici, parchi e cimiteri, verrà ora esteso all’intera città.

I trasgressori rischiano multe tra i 40 e i 240 euro, una misura che, secondo il Comune, dovrebbe scoraggiare il consumo di tabacco in spazi aperti.

Gli obiettivi dichiarati

L’amministrazione comunale di centrosinistra afferma che l’iniziativa mira a ridurre il PM10, le polveri sottili responsabili di danni polmonari e di altri problemi di salute. Secondo Arpa Lombardia, il fumo di sigaretta contribuisce al 7% delle emissioni di polveri sottili.

L’assessora all’Ambiente, Elena Grandi, ha definito il provvedimento come una “azione concreta” per migliorare la qualità della vita dei cittadini, aggiungendo che la collaborazione della comunità sarà essenziale per rendere la città un luogo più salubre.

Una misura necessaria o un ulteriore limite alle libertà personali?

Se da un lato il Comune sottolinea l’importanza di tutelare la salute pubblica, dall’altro c’è chi vede in questa norma l’ennesima ingerenza delle istituzioni nella vita quotidiana dei cittadini. Il divieto potrebbe aprire la strada a nuove restrizioni, giustificate con motivazioni ambientali o sanitarie, ma con il rischio di ridurre le libertà individuali.

E mentre Milano si prepara a diventare una città “smoke-free”, è legittimo chiedersi se non sarebbe stato più opportuno puntare su una maggiore sensibilizzazione e responsabilizzazione piuttosto che sull’inasprimento di norme e sanzioni.

Il rischio di un eccesso di controllo

Questa iniziativa, che appare come un atto di virtù da parte dell’amministrazione, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Non è solo una questione di fumo, ma di quanto le istituzioni possano spingersi nel regolare i comportamenti individuali, rischiando di intaccare i diritti personali.

Milano, sotto la guida della giunta Sala, sembra voler tracciare una linea netta tra ciò che è considerato “giusto” o “sano” e ciò che non lo è, ma chi decide dove fermarsi? È davvero questa la libertà che vogliamo per le nostre città?

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One response

  1. OTTAVIANO ha detto:

    Cancellate di continuo i commenti, non può essere un caso

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