202 Visualizzazioni

Italia allo specchio: tra paure e nuove sfide

10 Gen 2025 - Approfondimenti Politici

Un Paese che invecchia, giovani in fuga, crisi di natalità e immigrazione senza visione. Serve un patto sociale per tornare a dire “Italia Sì”.

Italia allo specchio: tra paure e nuove sfide

Guardarsi allo specchio, un momento di consapevolezza. Chi sono? Dove vado? Sono fiero di me? In cosa mi proietto? Come vedo il mio futuro? Immaginiamo che, a farsi queste domande, sia il nostro Paese: “Italia Sì, Italia No?”. Così recitava una canzone. Forse oggi Italia dice No. Perché dice no? Mettiamola davanti allo specchio. Il No siamo noi.

Un popolo che invecchia

L’età media della popolazione si sta vertiginosamente spostando in avanti. Stiamo diventando un popolo anziano, con tutto il bisogno di assistenza sociale e sanitaria che questo comporti. I giovani d’oggi, quelli che decidono di unirsi in una famiglia, sempre meno portano al mondo figli. Fa paura il futuro? Forse sì, forse no.

Ignoranza e disoccupazione: un circolo vizioso

L’ignoranza dilaga, il crollo di diplomi e lauree è un dato di fatto. C’è lavoro in termini di offerta, ma pur essendoci offerta, vi è un’esplosione di disoccupazione, soprattutto c’è disoccupazione in quella fascia di età degli italiani che sarebbero nel pieno della così detta “età da lavoro”. Isolamento, disagio sociale ed esclusione sono le risposte all’offerta di occupazione. Le città, come avanguardia sociale, ci mostrano che pur essendoci gran fermento, ritmo quotidiano, energia lavorativa e tanto dinamismo, in realtà, poi, quello che vertiginosamente scoppia è la solitudine fra le persone, la rottura dei legami, l’incapacità di relazionarsi, la sfrenata tutela dell’io a danno di un noi.

La fuga dei giovani e il vuoto lasciato

Sempre più italiani laureati, giovani e in buona salute, lasciano la terra natale per orientare la bussola verso altro, meglio “il punto di domanda” al restare? Una vera fuga e non sempre con speranza di ritorno a casa l’indomani. Chi arriva al loro posto? In assenza di una visione, in mancanza di un piano solido per immigrazione e integrazione, senza un programma concreto in mano, non sempre avviene un salubre “ricambio d’aria”. Abbracciare insieme pluralità di culture, povertà educativa e disagio economico, senza un patto sociale, può esser sinonimo di incombente disastro.

Italia allo specchio: spavento e consapevolezza

A guardarsi allo specchio Italia si è spaventata. Noi siamo spaventosi. Questo spavento, è confermato dai numeri pubblicati da CERGAS, Università Bocconi, divulgati nella nostra società da un professore brillante: Francesco Longo.

La sfida di tornare a dire “Italia Sì”

Si può tornare a cantare “Italia Sì”? Italia, specchiandosi, può piacersi? Ci piacciamo? Dando vita a un nuovo patto sociale, forse sì. Per tornare a piacersi, per specchiarsi volentieri, Italia ha bisogno di un’importante riforma sociale e gli italiani devono imparare a guardarsi un pochettino di più dentro. C’è paura, paura a mettersi in gioco, timore verso il sacrificarsi, sconcerto verso il rinunciare a ciò che si è conquistato. Come contrastare la paura? Mostrando che ciò che pare impossibile, in realtà, è possibile, eccome se lo è.

Educazione all’amore: la chiave per un nuovo equilibrio

Tutto parte dall’educazione all’amore. Sappiamo amare? Nella vita si nasce per amore, ma l’amore lo si scopre cammin facendo, capendo prima cosa sia il volersi bene. Ci vuole tempo, occorrono esperienze, esempi a cui ricondursi, persone che siano di ispirazione, serve essere spronati alla relazione, all’altro, a incontrare l’altro, a tirarsi fuori, a proiettarsi verso l’altro, comprendendo che si vada lontano solamente grazie agli altri e non alle sole e proprie forze. Non si dona la vita mettendo al mondo un figlio o una figlia, perché si ha scarsa considerazione della vita, se la si percepisse come di valore, la si donerebbe con amore. Il problema, è che se siamo sempre più timorosi di amare, di metterci in gioco, di sacrificarci, di farci da parte per l’altro al punto da rifuggire il dono della vita. Non si vede più la dimensione genitoriale come affermazione della propria persona. Antropologicamente questo è grave. Come combattere questa povertà di sentimento? Aiutando l’essere umano a ridare fiducia alla vita, aprendo le porte all’amore e alla relazione. Serve una promessa di un nuovo equilibrio e, un nuovo equilibrio, per affermarsi, ha bisogno di condizioni al contorno, quali possono essere queste condizioni al contorno? Sotto alcuni esempi di welfare.

Natalità e infanzia

Diamo contributi a fondo perduto ai genitori, fino all’età della scuola dei loro bimbi. Sgravi per acquisti del necessaire, concediamo bonus per l’adesione agli asili, rimborsi in forma di crediti in dichiarazione dei redditi in caso di ricorso al baby sitting. Dietro le quinte, dietro a questo, si legge economia e progresso sociale. I datori di lavoro, consolidino maggiormente il concetto di flessibilità, lo traducano in più lavoro agile e remoto con una quota maggiore di ore di permesso rimunerate, riconosciute a entrambi i genitori con figli a carico sino all’età scolastica. Che si premino pubblicamente i datori di lavoro che lo permettano.

Scolastica

Che la scuola accolga il servizio civile come tappa di un percorso educativo “must have”, si promuovano esperienze sane di collaborazione tra i giovani per fini di utilità sociale, così da plasmare una sana e robusta costituzione in loro e divulgare un senso di appartenenza al proprio Paese. Si arricchisca il mondo dell’educazione fisica, si promuova lo sport, si introduca uno sport a scelta da portar avanti a livello mandatorio negli anni dell’educazione scolastica. Lo sport è educazione alla fatica. Se non si impara a faticare, come si può pensare di crescere un figlio?

Lavoro

Si definisca un programma di defiscalizzazione decrescente del lavoro per i giovani sino ai 30 anni di età per accompagnare i giovani alle scelte importanti della vita, quali: raggiungere l’indipendenza economica, trovar una propria dimora. Con questi presupposti, può nascere una famiglia. Si promuova, per uomini e donne di età superiore ai sessant’anni, l’apertura della P.IVA a favore di prestazioni di assistenza, formazione, attività di consulenza, mediazione e intermediazione; tutto con una defiscalizzazione per il derivante reddito raccolto. Quale tesoro è la conoscenza, nel mondo del lavoro come nella vita, poterla tramandare di generazione in generazione è molto prezioso.

Immigrazione

Ci vuole un piano d’azione che abbracci soprattutto le persone dai 20 ai 40 anni. Imitiamo chi ci è riuscito. La Germania può essere un buon esempio, pare esserci riuscita. Accoglienza intesa come formazione, alloggio e assistenza sanitaria, concessi per i primi 3 anni, un contributo minimo annuo in termini di reddito per questi stessi anni, con il vincolo della dimostrazione di aver trovato un lavoro stabile allo scadere del terzo anno e con l’impegno alla restituzione del contributo annuale ricevuto in un apposito piano di rientro fiscale. Un sano dare, per un onesto ricevere.

Società

Si aprano di più i musei, si dia più vita a centri culturali promuovendo maggiormente la defiscalizzazione di donazioni private all’ambito sociale, si costituiscano più bandi per associazionismo e attività culturali, si definisca per questi, un vero e proprio numero ottimo minimo annuo da traguardare. L’aggregazione sociale deve essere alimentata, si promuova il volontariato, si imbastiscano e alimentino laboratori di attività ricreative e sportive, si costituisca una gazzetta del cittadino nazionale, digitale e cartacea, in cui si rappresentino con chiarezza: esigenze di spesa pubblica, fabbisogno sociale e ricadute dalla spesa pubblica versata, si raccontino i successi, ma anche gli insuccessi, in modo oggettivo e apolitico, per consentire di consolidare giusti comparti o imparare da eventuali sbagli.
Sproniamo le persone a stare insieme, a credere in sé, ad aver fiducia nel prossimo e nella vita, ad aprirsi verso l’altro, ad avvicinare l’altro, a collaborare e cooperare, non a prevaricare. Una società aperta in questo senso, è sinonimo di solidità e, da questa solidità, nasce la coesione, nasce la relazione e torna a trionfare la famiglia, nucleo e vero motore di un paese.

,
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: , , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per rimanere aggiornato/a iscriviti al nostro canale whatsapp, clicca qui: