Bruxelles contro la libertà di espressione e di voto: l’UE vuole zittire chi sfida il sistema
12 Gen 2025 - Europa
Thierry Breton minaccia Elon Musk con multe e divieti per X, accusata di diffondere disinformazione. Germania e AfD nel mirino di una UE sempre più lontana dalla sovranità popolare.
L’Unione Europea si conferma ancora una volta come il braccio armato della tecnocrazia globalista contro la sovranità dei popoli. Thierry Breton, ex Commissario europeo per il Mercato Interno, ha sferrato un attacco senza precedenti contro il diritto alla libertà di espressione e l’autodeterminazione delle nazioni europee. Il bersaglio? Elon Musk e la sua piattaforma X (ex Twitter), colpevole, a detta di Bruxelles, di essere un terreno fertile per “disinformazione” e contenuti “illegali”.
Ma cosa si cela dietro questa ennesima crociata dell’UE? Breton, ormai diventato il volto della censura europea, ha minacciato di sanzionare pesantemente Musk e persino di vietare X dall’operare nell’Unione, qualora non si adeguasse alle norme del Digital Services Act (DSA). Una legge che, in nome della lotta alla disinformazione, nasconde il vero obiettivo: controllare il flusso di informazioni e soffocare ogni voce dissenziente dal pensiero unico imposto da Bruxelles.
Il caso Romania: quando l’UE riscrive i risultati elettorali
L’arroganza della macchina europea ha trovato il suo apice nel caso delle elezioni presidenziali in Romania. Călin Georgescu, candidato noto per le sue posizioni euroscettiche e critiche verso la NATO, aveva vinto il primo turno elettorale. Tuttavia, la Corte Costituzionale rumena, sotto evidente pressione dell’UE, ha annullato il risultato, accusando presunte – ma mai provate – ingerenze russe attraverso TikTok. Un pretesto che ha permesso di ribaltare la volontà popolare, dimostrando che, per Bruxelles, la democrazia vale solo quando il risultato è conforme ai suoi interessi.
Breton non si è fermato qui. Ha annunciato che lo stesso approccio potrebbe essere utilizzato contro la Germania, con chiari riferimenti alle elezioni che vedono una crescita inarrestabile di Alternative für Deutschland (AfD), il partito patriottico che sta scuotendo i palazzi del potere di Berlino e Bruxelles.
Musk e AfD: una minaccia per il sistema
Non sorprende che Elon Musk, un imprenditore indipendente e allergico ai diktat globalisti, sia diventato il nemico pubblico numero uno per la burocrazia europea. Il suo endorsement a favore dell’AfD, con il messaggio inequivocabile “Solo AfD può salvare la Germania”, ha scatenato un’ondata di panico tra le élite politiche tedesche e i loro complici a Bruxelles.
La risposta di Breton non si è fatta attendere: accuse di ingerenza e velate minacce di intervento. Un comportamento che dimostra come l’UE non esiti a piegare i principi democratici per silenziare chiunque si opponga al suo progetto di omologazione culturale e politica.
La vera posta in gioco
Dietro le parole di Breton si nasconde una verità inquietante: l’Unione Europea non è più un’alleanza di nazioni sovrane, ma una macchina burocratica che punta a ridurre i popoli europei a semplici spettatori del proprio destino. Il caso Romania e le minacce contro Musk e l’AfD sono solo gli ultimi esempi di un sistema che reprime ogni forma di dissenso e si arroga il diritto di decidere quali elezioni siano “valide” e quali no.
Il Digital Services Act, presentato come uno strumento per combattere la disinformazione, si sta rivelando l’arma perfetta per censurare opinioni scomode e difendere lo status quo. Un’Europa sempre più lontana dai valori di libertà e democrazia che avrebbero dovuto essere alla base della sua nascita.
Elon Musk, l’AfD, e tutti coloro che si oppongono a questa deriva autoritaria sono oggi i bersagli di un’UE che ha tradito i popoli che dovrebbe rappresentare. Ma ogni attacco di Bruxelles non fa altro che rafforzare la consapevolezza che è giunto il momento di rivendicare la sovranità nazionale e dire basta al controllo di una tecnocrazia che sta soffocando l’anima dell’Europa.
La domanda è semplice: vogliamo vivere in un continente libero o sottometterci al diktat di Bruxelles? Ai popoli europei la risposta.
🇪🇺 #Breton cita il caso Romania: elezioni annullate per presunte ingerenze russe su TikTok. Ora minaccia la #Germania e #Musk: se vince #AfD, l’UE potrebbe replicare lo stesso schema. Sovranità popolare a rischio!
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— Il Politico Web (@ilpolitico_web) January 12, 2025