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Il governo Meloni difende le forze dell’ordine: riforma in arrivo

15 Gen 2025 - Italia

Stop alle iscrizioni automatiche nel registro degli indagati per chi usa l’arma di ordinanza in legittima difesa. Una proposta per tutelare chi garantisce la nostra sicurezza.

Il governo Meloni difende le forze dell’ordine: riforma in arrivo

Verso una nuova tutela per le forze dell’ordine: il governo studia una riforma necessaria

Il governo Meloni si dimostra ancora una volta vicino alle esigenze concrete delle forze dell’ordine, lavorando a una proposta normativa per evitare che chi opera per difendere la sicurezza dei cittadini debba subire ingiustamente iscrizioni nel registro degli indagati. Un problema che spesso mette a rischio la carriera e la stabilità economica di chi ha il solo “torto” di compiere il proprio dovere.

Un necessario equilibrio giuridico

Le indiscrezioni parlano di una riforma che, pur rispettando le garanzie costituzionali e procedurali, punta a evitare iscrizioni immediate e automatiche nei confronti di poliziotti e carabinieri che, nel pieno delle loro funzioni, si trovano costretti a usare l’arma di ordinanza per salvaguardare vite umane. Il dibattito nasce da episodi come quello di Rimini, dove un carabiniere ha ucciso un uomo responsabile di aver accoltellato diversi passanti. Nonostante il gesto fosse chiaramente motivato dall’urgenza di fermare un’aggressione, il militare è stato iscritto nel registro degli indagati.

Ipotesi concrete per un nuovo modello di giustizia

Secondo fonti governative, l’esecutivo sta valutando diverse opzioni. Tra queste, un disegno di legge specifico o un decreto legge che garantisca tempi rapidi di approvazione. L’obiettivo è semplice: difendere chi ci difende, evitando che servitori dello Stato vengano penalizzati da meccanismi burocratici eccessivamente punitivi. Non si tratta di una “scriminante” assoluta, ma di un intervento mirato sul codice di procedura penale per prevenire abusi e incertezze.

La politica al fianco degli agenti

Esponenti di Fratelli d’Italia, come il deputato Galeazzo Bignami, hanno già espresso il loro appoggio incondizionato alla proposta. “Non possiamo permettere che chi difende la nostra sicurezza venga trattato come un criminale,” ha dichiarato, sottolineando l’impegno della maggioranza a portare avanti una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nel rapporto tra Stato e forze dell’ordine.

Un segnale chiaro di cambiamento

In un Paese dove per troppo tempo i servitori dello Stato sono stati lasciati soli ad affrontare le conseguenze di decisioni prese sotto stress e in situazioni di emergenza, l’iniziativa del governo Meloni rappresenta un segnale forte e chiaro. Difendere chi rischia la propria vita per la collettività è non solo giusto, ma doveroso.

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