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Austria, il sistema blocca l’FPÖ: Kickl chiede nuove elezioni

13 Feb 2025 - Europa

Falliscono i colloqui tra FPÖ e ÖVP: il partito di Kickl denuncia l’ostruzionismo dell’establishment e rilancia la sfida politica. L’élite europeista prepara un governo tecnico per escludere la destra.

Austria, il sistema blocca l’FPÖ: Kickl chiede nuove elezioni

Il leader dell’FPÖ denuncia l’ostruzionismo del sistema e rilancia la battaglia politica

L’Austria si trova di fronte a un’impasse politica dopo il fallimento dei colloqui tra il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), guidato da Herbert Kickl, e il Partito Popolare Austriaco (ÖVP), attuale forza di governo. Kickl, il cui partito è arrivato primo alle elezioni di settembre con il 28% dei voti, ha denunciato il blocco imposto dall’establishment politico e ha chiesto nuove elezioni il prima possibile.

“L’Austria ha votato per il cambiamento e per un governo che metta al primo posto la sicurezza e la sovranità nazionale, ma l’élite politica sta facendo di tutto per escluderci”, ha dichiarato Kickl, puntando il dito contro le manovre politiche orchestrate per mantenere lo status quo.

Un’alleanza contro il cambiamento: l’ÖVP cede alle pressioni di Bruxelles

Dopo settimane di trattative, le divergenze tra FPÖ e ÖVP sono risultate insanabili, in particolare su temi cruciali come i rapporti con l’Unione Europea, la gestione dell’immigrazione e la sicurezza nazionale. Un nodo centrale della rottura è stato il controllo del Ministero dell’Interno, con entrambe le forze politiche determinate a gestire direttamente le operazioni di sicurezza e intelligence.

L’ÖVP, anziché rispettare il volere popolare e costruire un’alleanza naturale con l’FPÖ, ha preferito farsi dettare la linea dai burocrati europei e dai media progressisti, temendo ritorsioni da Bruxelles. “Abbiamo assistito all’ennesima manovra per mantenere l’Austria sotto il controllo dell’élite europeista, senza rispettare il voto dei cittadini”, ha aggiunto Kickl.

Presidente Van der Bellen alla ricerca di una soluzione di compromesso

Di fronte allo stallo politico, il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, ha annunciato consultazioni con i leader di tutti i partiti per esplorare le soluzioni possibili. Tra le ipotesi sul tavolo ci sono:

  • La convocazione di nuove elezioni per restituire la parola ai cittadini;
  • La formazione di un governo tecnico imposto dall’alto, sulla scia del precedente esperimento del 2019;
  • Un’alleanza di sistema tra ÖVP, socialdemocratici (SPÖ), Verdi e liberali di Neos, un tentativo di arginare l’avanzata dell’FPÖ.

Non è la prima volta che il “blocco europeista” tenta di marginalizzare la destra patriottica: già nel 2019 l’FPÖ fu costretto a lasciare il governo dopo la controversa vicenda del “caso Ibiza”, rivelatosi poi un’operazione orchestrata per minare il consenso del partito.

La sinistra e i media pronti a sostenere un governo senza mandato popolare

Intanto, i partiti progressisti, dal SPÖ ai Verdi, passando per i liberali di Neos, si sono dichiarati disponibili a sostenere un governo guidato dall’ÖVP, a condizione che l’FPÖ resti fuori. Questa manovra si inserisce in un contesto più ampio di demonizzazione della destra sovranista, che sta guadagnando sempre più consensi in Austria come nel resto d’Europa.

Il leader socialdemocratico Andreas Babler ha dichiarato che il suo partito è disposto a negoziare per “salvare l’Austria” dall’FPÖ, un linguaggio che richiama la retorica allarmista usata contro i movimenti patriottici in tutta l’UE. Anche il mondo mediatico, complice dell’élite globalista, sta già preparando il terreno per giustificare un’alleanza anti-Kickl.

Kickl: “Non ci fermeranno, pronti alla battaglia politica”

Herbert Kickl ha ribadito che l’FPÖ non si farà mettere all’angolo e che la volontà del popolo austriaco verrà rispettata. “Hanno provato a fermarci con manovre di palazzo, ma gli austriaci hanno parlato chiaro: vogliono un governo che difenda gli interessi nazionali, la sicurezza e la libertà. Se pensano di farci fuori, si sbagliano di grosso”, ha dichiarato.

L’FPÖ si prepara ora a una mobilitazione nazionale per chiedere nuove elezioni e per contrastare qualsiasi tentativo di formare un governo tecnico o una coalizione di sistema. Lo scontro tra sovranisti e globalisti in Austria è solo all’inizio, ma una cosa è certa: il popolo ha già scelto da che parte stare.

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