17 marzo, il compleanno d’Italia: tra gloria e ombre dell’unità nazionale
17 Mar 2025 - Italia
Dall’annessione del Lombardo-Veneto alla caduta del Regno delle Due Sicilie: l’unificazione italiana tra patriottismo, guerre e profonde divisioni economiche e sociali che ancora oggi segnano il Paese.

Il 17 marzo 1861 segna la nascita ufficiale del Regno d’Italia, un evento storico che rappresenta il culmine del Risorgimento, un processo che trasformò una penisola divisa in una nazione unitaria. Tuttavia, sebbene il racconto tradizionale celebri l’unificazione come una grande impresa patriottica, la storia dell’Italia unita è anche segnata da violenza, sopraffazione e profonde divisioni interne, il cui peso si avverte ancora oggi.
L’Italia nacque come un progetto fortemente voluto dalla monarchia sabauda, ma che portò con sé l’eliminazione di realtà statali preesistenti, alcune delle quali economicamente avanzate e con una propria identità culturale. L’unificazione non fu un processo pacifico né spontaneo, ma il risultato di guerre, repressioni e imposizioni politiche.
L’Eliminazione del Lombardo-Veneto e il Conflitto con l’Impero Austriaco
Uno dei primi e più importanti atti dell’unificazione fu l’annessione del Lombardo-Veneto, che all’epoca era sotto il dominio dell’Impero Austriaco, una delle potenze europee più forti del XIX secolo. Questo territorio, comprendente Milano, Venezia e altre importanti città del Nord Italia, era una regione strategica e fondamentale dal punto di vista economico e industriale.
Nel 1859, la Seconda Guerra di Indipendenza Italiana portò alla cessione della Lombardia al Regno di Sardegna, grazie alla vittoria congiunta di Francia e Piemonte contro l’Austria. Tuttavia, l’Austria mantenne il controllo sul Veneto fino alla Terza Guerra di Indipendenza del 1866, che vide l’Italia allearsi con la Prussia contro Vienna.
L’eliminazione del Lombardo-Veneto come entità politica autonoma portò profondi cambiamenti:
- Le città del Nord Italia, che fino a quel momento erano state parte dell’efficiente amministrazione asburgica, dovettero adattarsi a un sistema amministrativo completamente nuovo, più centralizzato e meno strutturato.
- Il Veneto, in particolare, subì un duro colpo economico: sotto l’Austria aveva goduto di politiche fiscali agevolate e di un forte sviluppo delle infrastrutture, mentre sotto il Regno d’Italia si trovò gravato da nuove tasse e da una gestione meno efficiente.
- L’annessione del Veneto nel 1866 avvenne non per una grande vittoria militare italiana, ma grazie alla sconfitta dell’Austria per mano della Prussia: il Regno d’Italia ottenne il Veneto grazie agli accordi diplomatici piuttosto che sul campo di battaglia.
Molti cittadini veneti, abituati all’efficienza della burocrazia asburgica, non accolsero con entusiasmo l’annessione all’Italia. In effetti, i plebisciti di annessione furono fortemente pilotati, e il nuovo governo italiano impose da subito una forte leva obbligatoria e nuove tasse che colpirono duramente la popolazione locale.
La Conquista del Sud: La Fine del Regno delle Due Sicilie
Se al Nord la guerra con l’Austria segnò il destino del Lombardo-Veneto, al Sud l’unificazione fu ancora più traumatica, con la distruzione del Regno delle Due Sicilie per mano delle truppe garibaldine e piemontesi.
Il Regno delle Due Sicilie, guidato dai Borbone, era uno stato con una propria economia fiorente, un sistema industriale avanzato e un esercito ben addestrato, ma non riuscì a resistere all’invasione garibaldina, sostenuta da forti finanziamenti inglesi e dall’astuzia diplomatica di Cavour.
Dopo la vittoria di Garibaldi, il Sud venne militarmente occupato dal Regno di Sardegna e annesso senza reali negoziati. Questo portò:
- Alla spoliazione delle risorse economiche meridionali per finanziare il Nord industriale.
- Alla nascita del fenomeno del brigantaggio, che altro non era che una resistenza armata contro l’invasione piemontese, repressa con una vera e propria guerra civile.
- Alla chiusura o delocalizzazione di molte industrie e fabbriche del Sud, trasferite al Nord.
Il divario economico tra Nord e Sud nacque proprio in questa fase e ancora oggi resta una delle problematiche irrisolte dell’Italia unita.
L’Unità d’Italia: Unificazione o Conquista?
Se il mito risorgimentale parla di un popolo italiano unito che lotta per la libertà, la realtà storica mostra un processo complesso, dove la forza militare e la diplomazia hanno avuto un ruolo più importante rispetto al desiderio popolare.
Il Regno di Sardegna impose la sua visione unitaria con un sistema accentrato e autoritario, spesso ignorando le esigenze delle popolazioni locali. L’Italia unita ereditò così una serie di fratture interne che, anziché risolversi, si sono trascinate per oltre un secolo.
Molti italiani, nel 1861, non si sentirono parte di una nuova nazione, ma semplicemente sudditi di un nuovo re. La mancanza di un vero spirito unitario portò, nei decenni successivi, alla difficoltà di creare un’identità nazionale forte e condivisa.
Il 17 Marzo, tra Orgoglio e Consapevolezza Storica
Celebrare il compleanno dell’Italia significa onorare il sacrificio di chi ha combattuto per l’unità, ma anche riconoscere le ombre del processo di unificazione. La nascita dell’Italia moderna fu un evento grandioso, ma non privo di contraddizioni e ingiustizie.
L’Italia unita ha saputo superare molte sfide, ma ancora oggi affronta divisioni economiche, politiche e culturali che affondano le radici nel suo stesso atto di nascita. Riconoscere questa complessità non significa negare l’orgoglio nazionale, ma rafforzarlo attraverso la consapevolezza storica.
Solo con uno sguardo critico possiamo costruire un’Italia più forte, capace di valorizzare le proprie differenze senza ripetere gli errori del passato.