Il Mancato Gradimento dell’Ambasciatore Orlando in Libia: Un Colpo per l’Italia
31 Ago 2023 - Africa
L’Italia ha subito un duro colpo diplomatico con il mancato gradimento da parte del governo libico dell’ambasciatore Nicola Orlando, precedentemente designato a capo della delegazione UE a Tripoli. Questa decisione ha suscitato sorpresa e preoccupazione, soprattutto considerando i forti legami tra l’Italia e la Libia.
Il Contesto
Nicola Orlando, già inviato della Farnesina in Libia e vice ambasciatore a Tripoli, era stato designato nei mesi scorsi da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, per succedere allo spagnolo Jose Sabadell. Tuttavia, la sua candidatura è stata inaspettatamente respinta, aprendo la strada a Patrick Simmonet, francese e attuale capo della delegazione UE a Riad.
Roma e Parigi: Concorrenti in Libia
La situazione in Libia ha spesso visto l’Italia e la Francia su fronti opposti. Mentre Roma ha mantenuto legami stretti con Tripoli, Parigi ha mostrato una certa vicinanza all’est guidato da Khalifa Haftar. La decisione di respingere Orlando e accogliere un francese come rappresentante dell’UE in Libia potrebbe segnalare un cambiamento significativo nella dinamica di potere nella regione.
Il Mistero della Bocciatura
Ciò che rende questa bocciatura ancora più sorprendente è il fatto che Abdul Hamid Dbeibah, a capo del governo di unità nazionale libico, ha visitato Roma due volte nell’ultimo anno e ha beneficiato del continuo sostegno italiano. La decisione di non accettare Orlando, che ha ricevuto elogi e supporto dal governo libico in passato, è stata descritta come “sconcertante”. Ancora più insolito è il fatto che questa decisione sia stata messa per iscritto, una mossa che si discosta dalla normale prassi diplomatica.
Le Speculazioni
Alcune voci suggeriscono che Dbeibah potrebbe aver temuto un ambasciatore come Orlando, noto per la sua esperienza e imparzialità. Con il nuovo incarico, Orlando avrebbe potuto spingere per elezioni in Libia, cercando di stabilizzare la situazione nel paese. Se ciò fosse vero, la decisione di Dbeibah potrebbe riflettere una resistenza a qualsiasi cambiamento che potrebbe minacciare il suo potere.