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Spagna: Elezioni Anticipate quale Futuro per l’Unione Europea?

29 Giu 2023 - Approfondimenti Politici

Spagna: Elezioni Anticipate quale Futuro per l’Unione Europea?

La Spagna si prepara per l’elezione anticipata del governo il prossimo 23 luglio, con la coalizione di sinistra, attualmente in carica, composta dal PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) e Podemos, che cerca di riprendersi dal duro colpo subito nelle ultime elezioni locali. L’obiettivo principale è arginare l’ascesa dei partiti conservatori (PP e Vox), che hanno ottenuto un notevole successo elettorale, conquistando ben cinque regioni autonome spagnole.

L’Europa sta andando a destra

La coalizione di sinistra aveva presentato un piano economico invidiabile, con performance superiori alla media europea in termini di crescita del PIL (+1,9% rispetto al +1% medio europeo), riduzione della disoccupazione ai minimi dal 2008 e controllo dell’inflazione (2,9% grazie alla separazione dei costi del gas e dell’elettricità). Tuttavia, il trend politico europeo ha avuto la meglio.

Conservatori con Vox

Il primo ministro Pedro Sanchez, frastornato da un risultato elettorale disastroso (con una perdita di 400.000 voti in 4 anni), ha deciso di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni. La speranza è quella di stringere nuove alleanze nell’area di centro-sinistra e verde, in risposta al dialogo aperto dai partiti conservatori con l’estrema destra di Vox. Questo dialogo è stato avviato per garantire il controllo delle regioni conquistate senza una vera maggioranza e potrebbe preludere a possibili alleanze transnazionali che potrebbero ribaltare gli equilibri politici in Europa.

Estate rovente

Tuttavia, sia la coalizione di sinistra che quella di destra dovranno affrontare gli attacchi reciproci. Se la scommessa di Sanchez non dovesse pagare, la coalizione di sinistra si troverebbe costretta a lasciare il potere. E con l’approssimarsi delle elezioni europee e la scadenza del semestre svedese alla guida della presidenza del Consiglio dell’UE  ci potrebbero essere degli stravolgimenti importanti: la Spagna potrebbe essere il primo serio campanello d’allarme per i socialisti.

I quattro pilastri della presidenza spagnola in UE

Il programma della presidenza del Consiglio dell’UE spagnola, che si  avvicenderà a quella svedese, sarà incentrato su quattro pilastri prioritari: la reindustrializzazione e l’apertura commerciale dell’UE, misure per la transizione energetica e verde, il rafforzamento del pilastro sociale e delle politiche di coesione, nonché l’approfondimento dell’unione economica.

Politiche ambientali al centro del dibattito

Guardando alle priorità di questo semestre, è quasi impossibile non notare come lo scontro tra i partiti di destra e di sinistra in Europa si concentri sui temi proposti da Sanchez. Mentre alcuni partiti di destra sono in gran parte favorevoli a sospendere le misure più controverse riguardanti la transizione ecologica, negando persino gli effetti delle attività umane sul clima, i partiti di sinistra sono ispirati dai movimenti per il clima e sostenuti dai Verdi, dai progressisti e dagli attivisti di tutta Europa. Tuttavia, a volte queste proposte sono considerate troppo radicali, antieconomiche e irrealizzabili o inique.

Ci sarà uno spostamento a destra?

Gli elementi fondamentali del programma spagnolo potrebbero quindi accelerare gli scontri identitari che si stanno verificando in tutta Europa, con l’ascesa dei partiti euroscettici in vari paesi. La presidenza spagnola potrebbe agire come ago della bilancia, spostando l’attenzione e l’azione dell’agenda europea verso l’interesse di un lato politico o dell’altro. Questo traghettamento dell’UE si concluderà con le elezioni europee previste per il 6-9 giugno 2024, che si svolgeranno sotto la presidenza del Belgio.

Europee: possibile patto tra conservatori e PPE

Se la sinistra spagnola si unisse a una coalizione ipotetica di socialdemocratici, liberali e Verdi in Europa, potrebbe ottenere circa 254 seggi. D’altro canto, la destra potrebbe finalmente realizzare l’ambito patto tra conservatori e popolari, ottenendo insieme 263 seggi (Weber-Meloni). Questo aprirebbe la strada a un’inversione di rotta dell’Unione verso la destra, consegnando di fatto l’Europa nelle mani di molte formazioni euroscettiche e allo stesso tempo indebolendo il gruppo di Identità e Democrazia, al quale appartengono, tra gli altri, Lega e Le Pen, che otterrebbe solo 68 seggi.

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