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Elly Schlein al bivio: riformismo tradito o nuova visione per il PD?

11 Set 2023 - Italia

Elly Schlein al bivio: riformismo tradito o nuova visione per il PD?

Il passaggio di trentuno esponenti liguri del Partito Democratico ad Azione ha suscitato non poche polemiche e preoccupazioni. Invece, Elly Schlein, ospite della Festa del Fatto Quotidiano, appare tranquilla, quasi indifferente, come se negare il peso e la rilevanza di tale decisione potesse cancellarne le conseguenze.

Forte di una Leadership che ha stravolto la volontà degli iscritti in favore di quella del popolo dei gazebo, la Schlein difende la sua posizione. “Abbiamo svolto un congresso dopo una sconfitta molto dura alle elezioni politiche”, aggiungendo anche che se il PD avesse operato perfettamente in passato, lei non avrebbe preso la guida del partito. Un messaggio audace, ma è realmente così?

I fuoriusciti, con toni di rimprovero e delusione, parlano di “un nuovo Partito con una netta svolta a sinistra”, dove viene negato il lavoro riformista degli ultimi dieci anni. Schlein, con una risposta quasi beffarda, replica: “Quando qualcuno decide di andare via è sempre un dispiacere, ma se qualcuno non vuole un PD che si batte per un lavoro di qualità, forse l’indirizzo era sbagliato prima”.

Schlein, pur sostenendo di rappresentare il cambiamento, ha tenuto a distanza gli esponenti storici del partito, compiendo scelte divisive e rischiando di frantumare ulteriormente la già fragile unità interna del PD. Da qui la fuoriuscita dei trentuno esponenti liguri, più altri abbandoni nei mesi passati.

Bonaccini, una figura che Schlein ha voluto al suo fianco come presidente del partito, sostiene che una visione eccessivamente radicalizzata del PD potrebbe rendere il partito irrilevante sul panorama politico nazionale, anche in vista delle prossime elezioni europee.

Ma chi ha realmente abbandonato il PD? La lista comprende una serie di esponenti chiave a livello regionale e locale, figure che hanno sentito la necessità di cercare una nuova casa politica in seguito al radicale mutamento di rotta intrapreso da Schlein.

La segretaria, con la sua risposta alla questione ligure, ha mostrato una chiara resistenza all’autoanalisi. La sua affermazione che le critiche interne rappresentano una “resistenza al cambiamento” appare piuttosto come una giustificazione per imporre la sua visione senza compromessi, mettendo da parte le critiche e i contributi della base.

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