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Il ritiro delle truppe francesi dal Niger: una nuova sovranità e l’ombra della Russia

25 Set 2023 - Geopolitica

Il ritiro delle truppe francesi dal Niger: una nuova sovranità e l’ombra della Russia

La recente decisione del presidente francese Emmanuel Macron di ritirare l’ambasciatore e le truppe francesi dal Niger ha segnato un punto di svolta significativo nella geopolitica della regione. Definita dalla giunta militare locale come “Una nuova tappa verso la sovranità”, questa mossa potrebbe avere ripercussioni più ampie, specialmente per le risorse di uranio del Niger.

Il Niger, uno dei principali produttori di uranio nel mondo, ha sempre attratto l’attenzione delle grandi potenze per le sue risorse naturali. Con la Francia che diminuisce la sua presenza, ci sono crescenti preoccupazioni che altre nazioni, in particolare la Russia, possano cercare di consolidare la loro influenza nella regione. È noto che i golpisti hanno stretti legami con la Russia, il che potrebbe rendere più facile per Mosca guadagnare un accesso privilegiato alle preziose riserve di uranio del Niger.

Il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (Cnsp) ha sottolineato la sua aspirazione a una maggiore autonomia, insistendo sul fatto che chiunque rappresenti una minaccia per il paese dovrebbe andarsene. Ma con il ritiro francese, si apre una porta alla crescente presenza e influenza russa.

Macron, nel suo annuncio, ha sottolineato l’importanza di sostenere i governi democraticamente eletti in Africa. Ma la sua decisione di ritirare le truppe pone il Niger in una posizione vulnerabile, con potenziali vuoti di potere che potrebbero essere colmati da nazioni con obiettivi geopolitici diversi.

Il colpo di stato di luglio, guidato dal generale Abdourahmane Tchiani, ha creato ondate di incertezza. La sospensione della costituzione e la dissoluzione delle istituzioni del Paese sono stati passi audaci che hanno fatto eco in tutto il continente africano.

Mentre il Niger si affaccia a un futuro incerto, la prospettiva di una crescente presenza russa, con il suo accesso alle risorse di uranio, solleva interrogativi sulla stabilità regionale e le dinamiche di potere in un’area già afflitta da tensioni e conflitti. La mossa della Francia potrebbe non solo definire il futuro del Niger, ma anche ridefinire l’equilibrio geopolitico dell’intera regione.

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