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Khaled el Qaisi: da arresto senza accuse a libertà vigilata, l’italo-palestinese nel limbo giuridico israeliano

1 Ott 2023 - Italia

Khaled el Qaisi: da arresto senza accuse a libertà vigilata, l’italo-palestinese nel limbo giuridico israeliano

Khaled el Qaisi, il giovane italo-palestinese di 27 anni arrestato al confine tra Israele e Giordania, vive ora momenti di speranza mescolati a un’atmosfera di incertezza. Il suo arresto avvenuto il 31 agosto non ha ancora avuto una chiara motivazione, lasciando un alone di dubbi e preoccupazioni.

Il tribunale di Rishon LeTzion ha preso una decisione apparentemente favorevole per El Qaisi, concedendogli la libertà, ma con delle condizioni ben precise: per 7 giorni, fino all’8 ottobre, dovrà rimanere nei Territori con libertà di movimento ma senza la possibilità di espatriare. Le autorità israeliane hanno infatti trattenuto il suo passaporto.

Durante il suo periodo di detenzione, l’ambasciata italiana in Israele si è costantemente interessata alla sua situazione, con diplomatici che lo hanno visitato più volte in carcere. Ora, anche se libero, El Qaisi resta in una specie di limbo giuridico, dato che le indagini a suo carico non sono state concluse e le accuse non sono state rese note.

La sua situazione giuridica sembra ora appesa a un filo, con una data chiave, l’8 ottobre, che potrebbe determinare il suo destino. Le udienze precedenti avevano solo portato a proroghe della sua detenzione. La sua famiglia aveva espresso preoccupazione, notando che la detenzione sarebbe decaduta se entro tre giorni dal primo ottobre non fossero state presentate prove concrete contro di lui.

Il momento dell’arresto di El Qaisi al valico di Allenby è stato particolarmente traumatico per la sua famiglia. In viaggio con sua moglie, Francesca Antinucci, e il loro figlio, si trovava al ritorno da una vacanza a Betlemme quando fu fermato e, successivamente, arrestato. Dopo la confisca dei cellulari, Antinucci fu costretta a tornare in Italia da sola, lasciando il marito in una situazione di grande incertezza.

El Qaisi, che studia Lingue e civiltà orientali alla Sapienza di Roma e fondatore del Centro di documentazione palestinese, ha ricevuto la solidarietà dell’Ateneo. Antonella Polimeni, rettrice dell’Università, ha espresso il suo sollievo per la scarcerazione e la speranza di un suo rapido ritorno in Italia. Anche Amnesty International Italia, attraverso il portavoce Riccardo Noury, ha sottolineato l’importanza di una rapida risoluzione della situazione.

La vicenda di Khaled el Qaisi rappresenta un ulteriore capitolo nel complesso rapporto tra Israele e la comunità palestinese e pone l’accento sulle tensioni e le incertezze che caratterizzano la vita di molti cittadini tra questi due mondi. La speranza è che la giustizia prevalga e che la verità venga presto alla luce.

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