Il gruppo Wagner e l’eredità di Prigozhin: La Russia riafferma il suo ruolo in Africa
1 Ott 2023 - Geopolitica
Il 23 agosto, il mondo assisteva alla scomparsa di una figura chiave nel panorama delle forze paramilitari russe, Yevgeny Prigozhin. L’incidente aereo che ha portato alla sua morte ha suscitato interrogativi sul futuro del gruppo Wagner, noto per le sue operazioni in varie parti del mondo, in particolare in Africa.
La presenza di Wagner in Africa ha rappresentato una chiara mossa del Cremlino per contrastare quella che considera l’influenza neocoloniale dell’Occidente. Nonostante la morte di Prigozhin, gli analisti ritengono che la strategia della Russia in Africa continuerà, se non si intensificherà. Yan St-Pierre, del centro di ricerca Eastern Circles, ha commentato: “L’infrastruttura attorno al gruppo Wagner, soprattutto in Africa, è essenziale per la sua fonte di finanziamento e riciclaggio di denaro”.
Mentre gli investimenti russi in Africa rimangono relativamente bassi, la loro presenza militare e diplomatica è tangibile. Gli stretti legami con i leader africani sono evidenti, con rappresentanti russi, incluso il vice ministro della Difesa, che visitano regolarmente nazioni come la Repubblica Centrafricana e il Mali.
La forza della Russia in Africa risiede principalmente nelle sue vendite di armi. Nonostante la minima presenza economica, Mosca si sta posizionando come il principale fornitore di armi del continente. Questo crescente dominio militare gioca un ruolo cruciale nei recenti colpi di Stato avvenuti in varie nazioni africane.
Pauline Bax dell’International Crisis Group sottolinea la natura provocatoria delle mosse della Russia, in particolare nei confronti della Francia, sostenendo che il Cremlino mira principalmente alle ex colonie francesi.
Allo stesso tempo, la Russia sta offrendo ai Paesi africani qualcosa che l’Occidente non fa. Come ha osservato St-Pierre, la Russia si presenta come un’alternativa, promettendo sostegno senza giudizio, anche in presenza di violazioni dei diritti umani. Questa posizione ha reso il Cremlino un partner attraente per molte nazioni africane che cercano alternative alle tradizionali potenze occidentali.
Con 54 voti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Africa rappresenta una componente essenziale per chiunque cerchi di affermare il suo potere sulla scena internazionale. La Russia lo sa e, anche dopo la morte di Prigozhin, sembra determinata a consolidare e ampliare la sua influenza nel continente.