Medio Oriente sull’orlo della crisi: offensiva imminente a Gaza e confine Israele-Libano sotto assedio
19 Ott 2023 - Mondo
L’orizzonte mediorientale sembra precipitare verso un nuovo punto di ebollizione. Da un lato, la Striscia di Gaza, sul cui futuro si addensano nuvole minacciose; dall’altro, il confine settentrionale d’Israele, palcoscenico di un’escalation di violenza con il Libano.
Il Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha anticipato ciò che sembra ormai inevitabile: un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza. Le sue parole, cariche di determinazione, risuonano forti: “Ora vedete Gaza da lontano, presto la vedrete dall’interno”. E non è l’unico a lanciare un segnale così chiaro. Il Generale Yaron Finkelman, capo del Comando sud di Israele, ha sottolineato che la lotta si sposterà sul territorio nemico.
Ma Gaza non è l’unico fronte di preoccupazione. L’attenzione è ora rivolta anche al confine con il Libano. Dopo lanci simultanei di razzi da parte di Gaza e dal Paese dei Cedri, la situazione si è infiammata. Hezbollah sembra adottare una strategia simile a quella di Hamas, mirando a postazioni chiave israeliane.
Nel mezzo di questa morsa, la popolazione civile di Gaza vive in condizioni tragiche. Mancano acqua ed energia elettrica e un recente attacco ha devastato l’ospedale battista al-Ahli, causando circa 500 vittime. Le dita puntate verso Israele sono state respinte con la diffusione di materiali audio e video che indicano la Jihad islamica come responsabile.
Dall’America arriva un raggio di speranza: il Presidente Joe Biden, in una visita a sorpresa a Tel Aviv, ha garantito l’invio di aiuti umanitari attraverso l’Egitto.
Tuttavia, le parole del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, delineano un quadro chiaro delle tensioni regionali. In conferenza stampa con il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, Netanyahu ha paragonato Hamas a “nuovi nazisti” e ha parlato di un “asse del male”, che comprende Hezbollah e Hamas, guidato dall’Iran.