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Egiziani arrestati per legami con l’ISIS: tra beneficenza e ‘critica politica’ si difendono in carcere

20 Ott 2023 - Italia

Egiziani arrestati per legami con l’ISIS: tra beneficenza e ‘critica politica’ si difendono in carcere

Alaa Rafaei, 44enne con cittadinanza italiana nato in Egitto, è stato arrestato il 17 ottobre con l’accusa di associazione con finalità terroristiche e istigazione a delinquere. Durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore, Rafaei ha respinto le accuse, affermando di aver condiviso solo alcune iniziative dell’ISIS contro il regime di Assad. Ha negato qualsiasi finanziamento all’organizzazione, sottolineando che gli unici pagamenti effettuati, che ammontavano a mille euro, erano destinati a una donna per beneficenza.

Difendendosi, Rafaei ha dichiarato di vedere l’Italia come il paese dove intende costruire il suo futuro, citando la libertà che gode in Italia rispetto all’Egitto. Ha anche respinto le accuse relative alle presunte minacce nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando che tali affermazioni rientravano nel contesto della critica politica e della libertà di opinione. L’avvocato di Rafaei, Emanuele Perego, ha richiesto un affievolimento delle misure cautelari, ponendo l’accento sull’assenza di una minaccia immediata.

In un caso separato ma collegato, Mohamed Nosair, 49enne, è stato arrestato a Sesto San Giovanni con accuse simili. Durante il suo interrogatorio di garanzia, Nosair ha respinto le accuse, sostenendo di aver inviato solo “messaggi di simpatia” all’ISIS per sostenere la popolazione disagiata in Siria e Iraq. Le sue dichiarazioni, come riferito dal suo avvocato Massimo Lanteri, sono in linea con quelle del suo amico e co-arrestato, Rafaei.

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