Meloni smentisce il pignoramento sul conto corrente nella Manovra 2024: ‘Nella legge di bilancio NON C’È tale misura’
27 Ott 2023 - Italia
L’ambito finanziario e fiscale è spesso terreno di dibattito e polemiche, in particolar modo quando si tratta di leggi e misure che possono avere un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini. Uno dei temi recentemente al centro del dibattito è il presunto pignoramento sul conto corrente per un debito, noto anche come prelievo forzoso, previsto da una delle bozze della Manovra 2024.
Tuttavia, è essenziale mettere in chiaro alcuni aspetti cruciali legati a questa questione per evitare disinformazione e comprensioni errate.
Il contesto e la bozza di legge
Secondo quanto emerso, il pignoramento sul conto corrente era previsto in una delle tante bozze della Manovra 2024. Tuttavia, quando questa bozza è stata portata all’attenzione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la sua reazione è stata immediata e decisa. La Meloni ha prontamente respinto la norma, affermando con fermezza che questa non avrebbe trovato spazio nella legge di bilancio finale. In sostanza, la bozza che prevedeva tale misura è stata superata e messa da parte fin dal momento in cui è stata presentata al premier.
La presa di posizione di Giorgia Meloni
L’argomento ha generato molto clamore e, per fare chiarezza, la Presidente del Consiglio ha voluto intervenire personalmente attraverso un post su Facebook. Meloni ha sottolineato con enfasi che nella legge di bilancio non è presente alcuna misura che permetterebbe all’Agenzia delle Entrate di pignorare direttamente i conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. L’invito è stato quindi a non farsi trarre in inganno da voci o documenti non ufficiali.
Il chiarimento da Palazzo Chigi
In aggiunta al chiarimento di Meloni, anche fonti di Palazzo Chigi hanno ritenuto necessario intervenire per fugare ogni dubbio. Hanno ribadito che la notizia relativa al pignoramento sul conto corrente è priva di fondamento. La legge di bilancio mira piuttosto a efficientare, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici, i metodi già in uso per il recupero di importi legati a cartelle esattoriali. E questo solo in situazioni in cui il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto sospensione giudiziale.