Arrestato un complice dell’attentatore di Bruxelles: la situazione in Belgio rimane tesa
27 Ott 2023 - Europa
La tensione in Belgio non accenna a diminuire. A poco meno di un mese dall’attentato che ha scosso la capitale belga, causando la morte di due cittadini svedesi venuti a sostenere la loro nazionale di calcio, emerge un altro dettaglio inquietante. La polizia belga ha effettuato l’arresto di un uomo sospettato di essere un complice dell’attentatore.
L’individuo in questione, Lamjed K, 44enne di origine tunisina, è ora sotto custodia con l’accusa di omicidio e tentato omicidio in contesto terroristico e di partecipazione alle attività di un’organizzazione terroristica. Le informazioni disponibili suggeriscono che Lamjed potrebbe avere un legame diretto con l’arma utilizzata da Lassoued, l’attentatore, nel fatidico attacco del 16 ottobre.
Ma l’arresto di Lamjed non è l’unico fatto che ha tenuto la nazione in allerta. A confermare ulteriormente il clima di tensione, lo scorso 25 ottobre è stato arrestato un uomo di origine palestinese a Anderlecht. L’uomo, un 23enne, aveva chiaramente espresso l’intenzione di diventare un martire facendosi esplodere. Questa dichiarazione terribile è stata rilasciata in un centro per l’accoglienza dei migranti. Secondo le fonti, il giovane aveva fatto tale affermazione dopo aver appreso della morte di tutta la sua famiglia nella Striscia di Gaza.
Questi avvenimenti hanno indotto il Belgio a rimanere su un piede di guerra, con le forze dell’ordine e le agenzie di intelligence che lavorano incessantemente per prevenire ulteriori attacchi e garantire la sicurezza dei cittadini. Nel frattempo, la popolazione attende con ansia ulteriori aggiornamenti sulle indagini in corso, sperando che la giustizia possa fare il suo corso e che la nazione possa tornare a un clima di relativa normalità.