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Le inchieste che scuotono il governo Meloni: una strategia per contrastare la politica estera italiana?

7 Lug 2023 - Approfondimenti Politici

Le inchieste che scuotono il governo Meloni: una strategia per contrastare la politica estera italiana?

Negli ultimi giorni, il governo Meloni è stato investito da una serie di inchieste giudiziarie che coinvolgono alcuni dei suoi esponenti di spicco: la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. Si tratta di casi diversi tra loro, ma che hanno in comune una tempistica sospetta e alcune anomalie procedurali che fanno pensare a una possibile strategia di delegittimazione politica effettuata da una parte della magistratura.

Le indagini sulla Santanchè

La Santanchè è indagata per bancarotta fraudolenta nell’inchiesta milanese su Visibilia, il gruppo editoriale da lei fondato e poi ceduto. Assieme a lei sono indagate anche la sorella e il compagno. La ministra ha sempre negato di essere a conoscenza delle indagini, sostenendo di averlo appreso dai giornali. Tuttavia, fonti giudiziarie hanno rivelato che il suo nome era stato secretato solo per tre mesi, dal 6 ottobre al 5 gennaio, e che quindi avrebbe potuto informarsi in qualsiasi momento. La Santanchè ha respinto le accuse e ha parlato di un “attacco politico” orchestrato da “alcuni magistrati” per colpire il governo Meloni.

Le indagini su Delmastro

Il Delmastro è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in merito a alcune informazioni divulgate in carcere sul caso Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis che per mesi è stato in sciopero della fame. Il sottosegretario avrebbe riferito al detenuto che il ministro della Giustizia Nordio aveva chiesto un’ispezione sulla sua situazione carceraria. La procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione del caso, ma il gip ha disposto l’imputazione coatta del Delmastro, respingendo la richiesta dell’accusa. Una decisione molto rara nei tribunali italiani, che ha suscitato le proteste del governo Meloni, che ha accusato la magistratura di voler fare opposizione politica.

Le indagini sul figlio di La Russa

Il figlio di La Russa è accusato di stupro da una ragazza con cui aveva avuto una relazione sentimentale. La denuncia è stata presentata lo scorso 4 luglio, ma la notizia è trapelata solo ieri, dopo le inchieste su Santanchè e Delmastro. Il giovane ha negato le accuse e ha sostenuto di essere vittima di una vendetta personale da parte della sua ex. Il padre ha espresso solidarietà al figlio e ha denunciato una “campagna diffamatoria” orchestrata da “alcuni organi di stampa” per colpire il governo Meloni.

Dubbi sulle inchieste

Queste inchieste arrivano in un momento delicato per la politica estera italiana, che si trova a dover gestire i rapporti con gli Stati Uniti, soprattutto con le strategie legate al futuro della UE. Il governo Meloni ha assunto una posizione critica nei confronti dell’attuale amministrazione legata all’alleanza tra PPE e socialisti, e sta cercando una nuova alleanza tra conservatori e PPE. Questa alleanza cambierebbe totalmente la politica europea e potrebbe far paura agli interessi di Washington, in quanto si troverebbero un’Europa meno burocratica e più politica. Inoltre, le ultime dichiarazioni del Ministro Salvini, con timide conferme del Premier Meloni, sembrerebbero aprire le possibilità di alleanza anche verso quei partiti ora inseriti nel gruppo “Identità e Democrazia” come il Front National e AfD. Questo potrebbe fare ancora più paura per la gestione dell’Impero statunitense che preferirebbe avere un’Europa debole, gestita da compromessi come quelli tra socialisti e PPE, piuttosto che un’Europa forte e identitaria, legata direttamente al malcontento dei suoi popoli.

Indebolire il governo?

Alcuni osservatori ritengono che queste inchieste possano essere parte di una strategia per indebolire il governo Meloni e contrastare la sua politica estera, vista come contraria agli interessi americani. Si tratterebbe di un tentativo di influenzare l’opinione pubblica e di creare un clima di sfiducia nei confronti dell’esecutivo, in vista delle prossime elezioni europee. Una strategia che avrebbe il sostegno di una parte della magistratura, vicina alla sinistra e ostile al governo Meloni, e di alcuni organi di stampa, legati agli ambienti atlantisti e globalisti.

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