Papa Francesco: Un Appello per il Dialogo e la Solidarietà dal Medio Oriente all’Ucraina
1 Nov 2023 - Italia
Nel cuore dei conflitti che scuotono il mondo, le parole di Papa Francesco riecheggiano come un monito pacificatore, un chiaro segnale che il percorso della guerra è una strada verso la sconfitta. In un’intervista esclusiva concessa a Gian Marco Chiocci, direttore del Tg1, il Pontefice ha condiviso le sue profonde riflessioni sul conflitto in Medio Oriente e gli eventi sanguinosi che hanno segnato l’ultimo mese, compreso l’attacco di Hamas.
La posizione di Francesco è inequivocabile: “Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente.” Egli vede la pace e il dialogo come gli unici veri vincitori, gli unici mezzi attraverso i quali si possono risolvere le controversie e costruire un futuro sostenibile.
Parlando del Medio Oriente, il Papa ha sottolineato il bisogno di una soluzione pacifica tra Israele e Palestina, riaffermando il piano di Oslo per due Stati indipendenti e con Gerusalemme avente uno status speciale. Francesco si è fatto portavoce di una visione in cui due popoli possano convivere in armonia, separati da confini ma uniti da una comune umanità.
Il Papa ha anche condiviso la sua vicinanza quotidiana con i religiosi rimasti a Gaza, tra cui una suora argentina e padre Yussuf, che gli raccontano di un contesto “terribile” segnato da bombardamenti e sofferenza. Nonostante ciò, la parrocchia di cui parlano è diventata un rifugio per centinaia di persone, una dimostrazione di solidarietà e umanità nel mezzo della devastazione.
Allargando lo sguardo, Francesco ha espresso preoccupazione per la possibilità di un’escalation a livello mondiale, che comporterebbe la fine di innumerevoli vite. Il Papa auspica che la saggezza umana possa prevalere per fermare le guerre che, troppo spesso, sono alimentate dall’industria delle armi.
Sul piano dell’antisemitismo, il Pontefice non nasconde la sua delusione per la persistenza di questo odio irrazionale, che sopravvive nonostante l’atrocità dell’Olocausto.
Il conflitto in Ucraina, tra i tanti, ha attratto l’attenzione internazionale. Papa Francesco definisce il popolo ucraino un “popolo martire” e racconta i suoi sforzi per promuovere la pace, inclusa la sua disponibilità a incontrare il presidente Putin e il dialogo con l’ambasciata russa.
Nel contesto europeo, il Papa ha rivolto una particolare attenzione alla crisi migratoria, enfatizzando l’importanza della solidarietà e dell’integrazione. Ha ricordato le proprie origini da figlio di migranti e ha sottolineato la necessità di una politica migratoria che sia costruttiva e paneuropea.
Infine, il Papa ha parlato della sua imminente partecipazione alla Cop 28 a Dubai, ribadendo il suo appello per la tutela dell’ambiente e la necessità di agire con responsabilità per assicurare un futuro sostenibile per le prossime generazioni.
Con queste parole, Papa Francesco non solo ha offerto un’analisi lucida delle molteplici crisi che affliggono il mondo ma ha anche ricordato a tutti la centralità del dialogo, del rispetto reciproco e della cura per il nostro pianeta. Le sue parole sono un invito a non sottovalutare la capacità dell’umanità di scegliere la pace, un invito a scegliere ogni giorno la strada della costruzione piuttosto che quella della distruzione.