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L’Onu e i Raid su Jabalia: Possibile Crimine di Guerra

1 Nov 2023 - Mondo

L’Onu e i Raid su Jabalia: Possibile Crimine di Guerra

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha sollevato profonde preoccupazioni riguardo la legalità dei recenti raid aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia nella Striscia di Gaza, descrivendoli come possibili crimini di guerra. Queste dichiarazioni emergono in un periodo di intensificazione del conflitto e di crescente preoccupazione internazionale per le vittime civili.

Il Bilancio Umanitario di Jabalia

Dopo gli attacchi israeliani, il campo di Jabalia ha subito perdite significative sia in termini umani sia materiali. Il comunicato dell’ONU indica un “alto numero di vittime civili” e sottolinea la “ampiezza della distruzione”, suggerendo che tali azioni possano aver violato i principi di proporzionalità e distinzione che sono pietre miliari del diritto internazionale umanitario.

La Risposta Israeliana

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (IDF), Daniel Hagari, ha espresso difficoltà nel fornire un bilancio esatto delle vittime civili, attribuendo la confusione alla tattica di Hamas di utilizzare infrastrutture civili come copertura. La narrazione israeliana enfatizza la deliberata manipolazione del campo di battaglia da parte di Hamas per guadagnare simpatia attraverso la sofferenza civile, suggerendo che tali immagini di devastazione sono strumentalizzate.

Israele sostiene che il raid mirava specificatamente a un comandante di Hamas ritenuto responsabile di un attacco precedente, cercando di tracciare una linea diretta tra l’azione militare e la propria autodifesa.

Appelli e Conflitti Continui

Hagari ha inoltre esortato la popolazione civile di Gaza a spostarsi verso sud, dove l’esercito israeliano ha dichiarato di avere stabilito corridoi sicuri e di concentrare i propri attacchi solo contro obiettivi di Hamas. Tuttavia, l’affermazione che tali aree non sono “zone sicure” ma “il luogo più sicuro di ogni altro posto a Gaza” sottolinea la relativa incertezza della situazione per i civili.

Nuovi Sviluppi e Reclami di Hamas

La tensione rimane alta con nuovi raid segnalati su Jabalia e la tragica notizia della morte di 7 ostaggi catturati da Hamas nell’attacco del 7 ottobre, come affermato dalle brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas. Queste affermazioni, se confermate, aggiungerebbero un ulteriore strato di complessità alla già intricata rete di responsabilità e accuse incrociate tra le parti in conflitto.

La situazione a Jabalia solleva interrogativi urgenti sulla protezione dei civili in zone di conflitto e sul rispetto del diritto internazionale. Mentre le voci internazionali, come quelle dell’ONU, cercano di fare luce sulla natura e la legittimità delle azioni militari, i civili continuano a trovarsi nel mezzo di una lotta letale per il potere e la sovranità, con poche certezze e molti rischi. La comunità internazionale è chiamata ad una riflessione profonda sull’impatto umanitario di tali conflitti e sulla necessità di perseguire con vigore la strada della diplomazia e del diritto internazionale per prevenire ulteriori tragedie.

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