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Il Cairo Agevola l’Evacuazione di 7000 stranieri dalla Striscia di Gaza

2 Nov 2023 - Mondo

Il Cairo Agevola l’Evacuazione di 7000 stranieri dalla Striscia di Gaza

In un clima di crescente instabilità e violenza nella Striscia di Gaza, l’Egitto emerge come un attore chiave nel facilitare l’evacuazione di stranieri dalla regione. Circa 7.000 persone, identificate come straniere o con doppio passaporto, sono in attesa di passare attraverso il valico di Rafah su comunicazione del Cairo, un segnale di speranza in un panorama altrimenti cupo.

Una Breve Tregua nel Conflitto

Nella giornata di ieri, le prime 335 persone sono state evacuate, tra cui quattro italiani, mentre le notti si sono accese di combattimenti severi. Israele riporta azioni offensive da parte dei miliziani di Hamas, con un bilancio di “decine di terroristi” uccisi. D’altro canto, attacchi aerei israeliani hanno mirato al campo profughi di Jabalia, uno dei più grandi della regione, sollevando l’allarme di possibili crimini di guerra da parte dei funzionari ONU per i diritti umani a causa della densità della popolazione civile nelle aree colpite.

Un Bilancio Umanitario Devastante

Le conseguenze degli attacchi sono gravi: 195 persone perdute e intere famiglie distrutte secondo Hamas, mentre i soccorritori confermano la tragica perdita di vite civili. Israele, nel frattempo, insiste sulla legittimità degli attacchi contro i bersagli di Hamas, nonostante la critica internazionale aumenti con l’escalation delle vittime civili, che il ministero della Sanità di Gaza attesta essere in gran parte donne e bambini.

La Politica Internazionale in Gioco

Sulla scena politica globale, la voce del presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è levata a favore di una “pausa” nei combattimenti, interpretata inizialmente come un sostegno ad un cessate il fuoco per permettere l’evacuazione di “prigionieri”. Tuttavia, chiarimenti successivi dalla Casa Bianca hanno rivelato che il riferimento era agli ostaggi di Hamas. Questa distinzione non attenua il clamore per una maggiore azione diplomatica da parte delle potenze mondiali.

Il Ruolo Egiziano

L’intervento dell’Egitto, con il presidente Sissi impegnato in un ruolo di mediatore, apre letteralmente e metaforicamente le porte per un aiuto concreto. Il valico di Rafah si trasforma da semplice confine geografico a simbolo di un potenziale ponte verso la sicurezza e l’assistenza umanitaria.

Prospettive di Pace

Nonostante la Casa Bianca mantenga una posizione cauta, escludendo al momento un cessate il fuoco che potrebbe avvantaggiare Hamas, richieste di “pause umanitarie” vengono avanzate per consentire aiuti e evacuazioni. L’ambivalenza della risposta internazionale rispecchia la complessità della situazione a Gaza, dove ogni decisione politica si intreccia inevitabilmente con le dinamiche di un conflitto lungo e doloroso.

In un contesto così complesso, l’azione dell’Egitto non solo fornisce sollievo immediato a coloro che cercano di sfuggire alla violenza, ma potrebbe anche costituire un passo verso una soluzione più pacifica e duratura per la regione. La comunità internazionale rimane in attesa di vedere se questa “pausa” possa trasformarsi in un momento di riflessione e cambiamento verso la pace.

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