Le Contraddizioni nella Gestione del Verde a Milano: Parole Verdi, Azioni Grigie
16 Nov 2023 - Approfondimenti Politici
Milano, una città nota per il suo impegno verso l’ambiente, sembra ora navigare in acque turbolente. Nonostante le dichiarazioni pubbliche dell’amministrazione comunale in favore della sostenibilità, la realtà pratica rivela una storia diversa, specialmente nella gestione del verde pubblico.
La situazione attuale del verde a Milano è un chiaro indicatore di questa contraddizione. La città, che ha sofferto di eventi climatici estremi, ha visto numerosi alberi cadere durante i nubifragi e morire a causa della siccità. Questi incidenti sono, almeno in parte, il risultato diretto di una manutenzione inadeguata e di un budget limitato per l’appalto del verde, affidato per anni al gruppo Avr attraverso il consorzio Miami.
L’approccio dell’amministrazione alla gestione del verde è ulteriormente complicato dalla proposta di trasferire la responsabilità alla Metropolitana Milanese (MM), con l’obiettivo di mettere le piante “al centro delle politiche ambientali”. Tuttavia, questa decisione, che dovrebbe rappresentare un impegno ambientale più forte, è stata accolta con resistenza e contestazioni legali, evidenziando una mancanza di consenso e di strategia chiara.
Il caso di Avr aggiunge un altro livello di complessità. Nonostante fosse stata coinvolta in un’indagine antimafia nel 2020, Avr ha continuato a gestire i giardini di Milano, vincendo un nuovo appalto nel 2021. La pubblicazione di un nuovo bando di gara, al quale sembra che abbia partecipato solo Avr, solleva interrogativi sulla trasparenza e l’efficacia della procedura di gara.
Inoltre, la discrepanza tra la gestione economica dei parchi pubblici e quelli privati è notevole. Mentre parchi come la Biblioteca degli alberi (Bam) e Citylife, gestiti privatamente, beneficiano di investimenti sostanziali, il budget per la manutenzione ordinaria del verde pubblico è estremamente basso. Questa differenza mette in evidenza una disparità preoccupante nella cura dedicata alle aree verdi della città.
La durata dell’appalto è un altro punto critico. Mentre alcuni sostengono che periodi più brevi permetterebbero una migliore pianificazione e investimenti, l’eventuale affidamento a MM implica un impegno di 25 anni, che potrebbe limitare la flessibilità e l’adattabilità in caso di cambiamenti necessari.
Queste contraddizioni tra gli obiettivi dichiarati e le azioni concrete mostrano che, nonostante l’intenzione di promuovere politiche ambientali, Milano si trova di fronte a notevoli ostacoli pratici e strategici. La sfida rimane quella di trovare un equilibrio tra aspirazioni ambientali e realtà operative, un compito che richiede non solo parole, ma azioni coerenti e ben pianificate.