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Riforma UE Fermata: Il Parlamento Europeo Boccia la Proposta di Von Der Leyen in un Clima Politico Che Vira sempre più a Destra

24 Nov 2023 - Approfondimenti Politici

Riforma UE Fermata: Il Parlamento Europeo Boccia la Proposta di Von Der Leyen in un Clima Politico Che Vira sempre più a Destra

Il voto di ieri all’assemblea plenaria del Parlamento europeo, che ha visto la bocciatura della proposta di riforma dei Trattati europei promossa dalla cosiddetta maggioranza Ursula, rappresenta un momento significativo nella politica europea. Questa decisione segna non solo il declino dell’influenza di Ursula Von Der Leyen, ma anche un cambiamento nei venti politici, con una tendenza crescente verso destra nei Paesi membri.

Soprattutto il Partito Popolare ha deciso di boicottare la maggioranza che ha sostenuto, con molti malumori interni fino a ieri. Infatti, il PPE ha in progetto una potenziale alleanza futura con i conservatori di Giorgia Meloni e questo deve essere stato il vero motivo dell’affondamento di Ursula Von Der Leyen e delle sue dispotiche e velleitarie idee.

La proposta di riforma, passata al vaglio della Commissione affari costituzionali, era stata promossa da esponenti dei partiti che formano la maggioranza Ursula, soprattutto versante liberali e socialisti, includendo nomi come Guy Verhofstadt, Sven Simon, Gabriele Bischoff, Daniel Freund e Helmut Scholz. Tuttavia, nonostante questa forte rappresentanza, il testo ha incontrato un’opposizione significativa, specialmente riguardo al meccanismo di voto al Consiglio europeo e alla difesa comune europea.

Il rigetto di emendamenti chiave, come il passaggio dall’unanimità alla maggioranza qualificata per le decisioni del Consiglio europeo, indica un raffreddamento dell’entusiasmo verso ulteriori integrazioni e centralizzazioni dell’UE. Questo cambiamento è stato particolarmente evidente nella decisione di mantenere il principio di unanimità, preservando così l’autonomia dei singoli stati membri in questioni cruciali come la tassazione e la difesa comune.

Un altro aspetto importante è stato il fallimento della proposta di attribuire all’UE la prerogativa esclusiva su ambiente e biodiversità. Questo avrebbe conferito a Bruxelles un controllo quasi totale sulla transizione verde, ma l’opposizione a questo punto ha dimostrato una resistenza significativa a trasferire ulteriori poteri ai livelli centralizzati dell’Unione.

In conclusione, il voto rappresenta non solo un contraccolpo per la leadership di Ursula Von Der Leyen ma anche un chiaro segnale che la direzione futura dell’Unione Europea sarà fortemente influenzata dalle correnti politiche e dalle posizioni dei singoli stati membri. Mentre alcune proposte di riforma hanno ottenuto una certa approvazione, come l’aumento del potere legislativo del Parlamento, la strada verso un’Europa dei Popoli e non dei burocrati della Commissione, sembra essere pronta. Tutto dipenderà dall’esito delle prossime elezioni europee.

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