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Medici e Infermieri in Piazza a Roma: Una Richiesta di Rispetto e Migliori Condizioni di Lavoro

5 Dic 2023 - Italia

Medici e Infermieri in Piazza a Roma: Una Richiesta di Rispetto e Migliori Condizioni di Lavoro

In una giornata segnata da pioggia e determinazione, medici e infermieri si sono riuniti in piazza Santi Apostoli a Roma per un sit-in di protesta. Questa manifestazione, che coincide con una giornata di sciopero indetta per attirare l’attenzione del governo sui problemi che affliggono i dipendenti della sanità pubblica, ha visto la partecipazione di circa 700 professionisti sanitari provenienti da tutta Italia.

Pierino Di Silverio, presidente di Anaao Assomed, ha preso la parola per esprimere il malcontento del settore. “Non è corretto il modo in cui siamo stati trattati per 20 anni,” ha dichiarato, sottolineando la mancanza di rispetto verso chi ha sacrificato la propria vita per il sistema sanitario. Di Silverio ha inoltre avvertito che questa protesta è solo l’inizio di un percorso che potrebbe portare a dimissioni di massa.

I motivi della protesta sono molteplici: la necessità di nuove assunzioni, la detassazione di parte della retribuzione, risorse adeguate per il rinnovo dei contratti di lavoro, la depenalizzazione dell’atto medico e la cancellazione dei tagli alle pensioni. I manifestanti hanno espresso il loro dissenso attraverso cartelli eloquenti, tra cui “Chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha diritto di lamentarsi” e “Con gli ospedali vuoti, chi ti curerà?”.

Tra i partecipanti, due infermieri hanno indossato maschere da anziani per simboleggiare la loro preoccupazione riguardo all’invecchiamento della forza lavoro nei reparti ospedalieri. “Ormai nei reparti ci sono infermieri più anziani dei pazienti,” hanno spiegato, evidenziando un problema crescente nel settore.

Un altro tema caldo è l’emigrazione dei professionisti sanitari italiani all’estero, attratti da migliori condizioni economiche. “Siamo scesi in piazza per protestare contro la perdita di interesse alla sanità pubblica,” ha dichiarato un medico, sottolineando l’importanza di difendere i diritti dei cittadini a una sanità pubblica funzionante.

Un medico di Lecce ha espresso la sua preoccupazione per la situazione attuale, affermando che la sanità pubblica deve essere difesa e non affossata. Un dirigente medico di Taranto ha aggiunto che la chiusura della sanità pubblica è un’ignominia che verrà compresa pienamente solo quando sarà troppo tardi.

Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, ha criticato la manovra governativa sulle pensioni, sottolineando che ciò potrebbe accelerare la fuga degli infermieri dall’Italia. Ha rivelato che già 1.800 colleghi hanno espresso interesse a lavorare in Arabia Saudita e negli Emirati, prevedendo un esodo di 200.000 infermieri entro il 2024.

Guido Quici, presidente di Cimo-Fesmed, ha criticato la finanziaria per penalizzare il servizio sanitario pubblico, evidenziando che il blocco del tetto di spesa sul personale ha portato a carenze di personale, aumentando i tempi di attesa e le aggressioni nei confronti di medici e infermieri.

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