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Spreco di Vaccini COVID in Europa: Un Costo da 4 Miliardi di Euro

19 Dic 2023 - Europa

Spreco di Vaccini COVID in Europa: Un Costo da 4 Miliardi di Euro

Una recente analisi condotta da POLITICO ha messo in luce una realtà sconcertante: i paesi dell’Unione Europea hanno scartato almeno 215 milioni di dosi di vaccini COVID-19, acquistati durante il picco della pandemia, per un costo stimato di 4 miliardi di euro a carico dei contribuenti. Questo dato, che rappresenta probabilmente solo una stima minima, getta una nuova luce sulle sfide e le inefficienze nella gestione della pandemia.

L’approvvigionamento dei Paesi UE

Dal 2020, con l’approvazione dei primi vaccini contro il coronavirus, l’UE ha ricevuto circa 1,5 miliardi di dosi, più di tre per ogni cittadino europeo. Molti di questi vaccini, purtroppo, sono finiti in discariche, un simbolo tangibile dello spreco in atto.

Dosi scartate

I dati disponibili indicano che, in media, i paesi dell’UE hanno scartato circa 0,7 dosi per abitante. L’Estonia si distingue per aver eliminato più di una dose per abitante, seguita dalla Germania, che ha scartato il maggior volume di dosi in termini assoluti. Proiettando questa media su tutta l’UE, lo spreco potrebbe superare i 312 milioni di vaccini.

Analisi di Politico

La riluttanza dei governi, incluso quello francese, a divulgare l’entità dello spreco rende difficile ottenere un quadro chiaro della situazione. Tuttavia, le stime di POLITICO, basate su dati forniti da 19 paesi europei, offrono un’immagine preoccupante.

L’esempio in Germania

La Germania, ad esempio, aveva altri 120 milioni di vaccini in magazzino a giugno, e l’introduzione di versioni più recenti dei vaccini, adattate alle ultime varianti del virus, ha reso obsoleti i lotti più vecchi, aumentando la probabilità che venissero scartati.

Il valore complessivo dei vaccini sprecati

Il valore dei vaccini sprecati è stato stimato in oltre 4 miliardi di euro, una cifra che equivale a un grande progetto infrastrutturale o alla spesa sanitaria annuale della Croazia. Questo spreco non solo ha implicazioni finanziarie ma solleva anche domande sulla gestione dei contratti di acquisto dei vaccini, in particolare quello stipulato con Pfizer e BioNTech per 1,1 miliardi di dosi.

Le dimensioni e il tempismo di questo accordo, lodato inizialmente, si sono rivelati problematici, con i paesi costretti ad acquistare dosi anche con il calare della pandemia e difficoltà logistiche nel donare le dosi in eccesso a paesi terzi.

Von der Leyen al centro della tempesta

Le ripercussioni vanno oltre l’aspetto finanziario. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è stata oggetto di critiche per come è stato negoziato il contratto con Pfizer, soprattutto dopo che il New York Times ha rivelato scambi di messaggi tra lei e l’amministratore delegato di Pfizer prima dell’accordo.

Il contratto è stato rinegoziato sotto la pressione dei paesi dell’UE, con Polonia e Ungheria che hanno smesso di accettare vaccini e sono state citate in giudizio da Pfizer per mancato pagamento. In Romania, si sta cercando di revocare l’immunità all’ex primo ministro e a due ex ministri della salute per danni allo stato dovuti agli eccessivi acquisti di vaccini.

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