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No al MES: La Camera Certifica il Rifiuto tra Divisioni e Strategie Politiche

22 Dic 2023 - Italia

No al MES: La Camera Certifica il Rifiuto tra Divisioni e Strategie Politiche

La Camera dei Deputati ha recentemente testimoniato un momento cruciale nella politica italiana, con il voto decisivo sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Dopo una serie di rinvii e incertezze, la maggioranza di centrodestra ha optato per una mossa a sorpresa, accelerando il processo e portando la questione direttamente in Aula prima di Natale.

Il voto ha rivelato una spaccatura all’interno del centrodestra, con una divisione non netta ma significativa. Mentre il no di Lega e Fratelli d’Italia (FdI) era prevedibile, l’astensione di Forza Italia ha sorpreso molti, considerando la sua storica posizione favorevole alla ratifica delle modifiche al MES. Il risultato del voto ha visto 72 voti a favore (Pd, Azione, Italia Viva e Più Europa), 184 contrari (Lega, FdI e M5s) e 44 astenuti (Avs, Forza Italia e Noi moderati).

Questa decisione è stata il frutto di una mediazione intensa, culminata con l’accettazione da parte di Forza Italia di astenersi, evitando così una frattura più marcata all’interno della coalizione. Questo “escamotage” ha permesso di mantenere una certa unità, nonostante le evidenti differenze di linea politica all’interno del centrodestra.

Le dinamiche interne alla maggioranza hanno visto anche tentativi di posticipare il voto a gennaio, specialmente da parte di FdI. Tuttavia, la decisione finale di procedere con il voto in Aula sembra essere stata influenzata anche da considerazioni strategiche, in particolare per non lasciare spazio politico alla Lega.

Nonostante le spaccature, la maggioranza parlamentare ha sottolineato di aver votato secondo coscienza, rispettando le diverse posizioni all’interno della coalizione. Anche il governo ha cercato di ridimensionare l’importanza del voto, sottolineando che il MES continua a funzionare nella sua configurazione originaria e che il voto potrebbe aprire la strada a future riflessioni su possibili modifiche al trattato più vantaggiose per l’intera Eurozona.

Le reazioni all’esito del voto sono state variegate. Da un lato, le opposizioni hanno criticato la maggioranza per la sua apparente mancanza di coesione, mentre leader come Matteo Salvini e Tommaso Foti di FdI hanno espresso soddisfazione per il risultato, considerandolo una vittoria della loro coerenza politica. Dall’altro lato, esponenti come Elly Schlein del PD e Matteo Renzi hanno evidenziato la frattura all’interno del governo e della maggioranza, interpretando il voto come un segnale di un europeismo solo di facciata.

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