Strage di Acca Larentia: Polemiche sui Saluti Romani Oscurano la Mancata di Giustizia per le Vittime
8 Gen 2024 - Italia
La strage di Acca Larentia, avvenuta il 7 gennaio 1978 a Roma, rimane un capitolo oscuro nella storia italiana. In quel giorno, un commando armato attaccò giovani militanti del Movimento Sociale Italiano (MSI), uccidendo due studenti, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, e poco dopo, in una manifestazione di protesta, Stefano Recchioni.
Dettagli dell’Attacco e Indagini Inconcludenti
L’attacco avvenne mentre i militanti del MSI stavano uscendo dalla loro sede per distribuire volantini. Bigonzetti morì sul colpo, mentre Ciavatta fu colpito alla schiena e morì durante il trasporto in ospedale. L’identità degli autori dell’attacco e del colpo mortale a Recchioni rimase incerta, nonostante le indagini. L’attentato fu rivendicato dai ‘Nuclei armati per il Contropotere Territoriale’, un’organizzazione terroristica di sinistra, ma non ci furono condanne definitive.
Indagini Inconcludenti e Assenza di Giustizia
Nonostante le indagini, gli autori del duplice omicidio e dell’assassinio di Recchioni non sono mai stati condannati, lasciando un senso di ingiustizia incolmabile. Questa mancanza di giustizia è aggravata da una retorica pericolosa, ancora presente in alcuni settori della società, che sostiene che “uccidere un fascista non è reato”. Questa mentalità non solo ignora il valore fondamentale della vita umana, ma protegge anche coloro che hanno commesso atti di violenza estrema.
Le Polemiche sui Saluti Romani
Ogni anno, le commemorazioni ad Acca Larentia sono accompagnate da polemiche, in particolare per i saluti romani effettuati da alcuni partecipanti. Sebbene questi gesti siano deprecabili e contrari ai valori democratici, è assurdo che queste polemiche oscurino la questione più grave: l’impunità dei responsabili di un triplice omicidio.
La Necessità di una Memoria Storica Equilibrata
La strage di Acca Larentia non dovrebbe essere solo un momento per condannare i gesti simbolici dell’estrema destra, ma anche per riflettere sulla necessità di una giustizia equa e imparziale. La memoria storica deve includere tutte le vittime della violenza politica, indipendentemente dalle loro ideologie.